“Frustilitata” di Tortora (CS) per San Giuseppe


 

di Maria Lombardo 


E’ un rito che affonda le radici nei riti catartici pagani e di fertilità, consiste nell’accendere un falò di enormi dimensioni la sera del 19 marzo  circa 15 metri alto. Oggi è un falò di san Giuseppe ma un tempo serviva per purificare i campi. Gli antichi pagani lo praticavano il 21 marzo si bruciava con la legna tutte le cose negative. San Giuseppe precede di due giorni la primavera, questo è un rito che è tornato proprio per la festa di San Giuseppe. Non è più un rito catartico ma cattolico e nei pressi del falò si offrono vino e delizie locali LE FRUSTILITATE però sono due l’altra viene accesa a Tortora Marina ed è di eguale importanza. Fino agli anni ’80 del secolo scorso erano ancora 3 quelle che si accendevano nei rioni chiazza, cummenti e carroli ad organizzare erano i giovani per la raccolta di frasche e legna mentre i vecchi ricordano le frustitiliate del centro storico quando era molto popoloso.

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