Il monumento ai caduti di San Ferdinando (RC) fuso dallo scultore Francesco Jerace




 

di Maria Lombardo 

Perché si conosce tutto della storia di San Ferdinando e dei Nunziante sia del periodo borbonico che postumo. Perché io in prima persona ho ricercato e letto tutto di quanto è stato scritto da Polimeni in poi e  questo blog ne è testimonianza, qui è raccolta tutta la storia legata ai Nunziante del borgo della Piana di Gioia Tauro. Perché non bisogna dimenticare il lavoro di ricerca fatto dall' Architetto Pirrottina fondatore della pagina "San Ferdinando C'era una volta" che sotto i miei consigli è diventato anche abile storico per tutte le conferenze svolte in Calabria e regioni limitrofe che abbiamo fatto per parlare di caso San Ferdinando come unicum nella storia malgrado i suoi antecedenti macabri. Sul come Vito Senior ottenne queste terre a discapito dei napoleonidi. Nel 1926 venne affidato a Jerace l’incarico di fondere su commissione dei Nunziante  un monumento in bronzo probabilmente locale che andava a ricordare ad imperitura memoria il sacrificio del giovane Nunziante alla causa italiana. Il Sottotenente di Vascello Vito Nunziante, scomparso l’11 settembre del 1916 nelle acque antistanti il porto di Valona, in Albania, in seguito all’affondamento della nave Regina Margherita. Sulla rivista "Brutium" del 30 giugno 1926 (a. V, n. 7) si legge che il monumento di San Ferdinando venne inaugurato nel 1926 alla presenza dello scultore Francesco Jerace, del padre del generale Ferdinando Nunziante e di tutte le autorità civili del circondario di Palmi. La lastra in granito con i nomi di trentaquattro caduti della seconda guerra mondiale è stata aggiunta dall'amministrazione comunale nel 2007 ed è posizionata a terra, davanti al prospetto frontale del monumento. Ricordiamo però che in precedenza la statua era ubicata al lato della chiesa Madre di cui ho parlato ampiamente nel blog. Oggi è collocato all'interno di un'aiuola quadrata ed è costituito da due rialzi sopra i quali poggia la base quadrangolare con prospetto frontale recante un'iscrizione dedicatoria e prospetti laterali e posteriore con i nomi incisi di quarantanove caduti della prima guerra mondiale; Torniamo però alla scultura bronzea alta 6 metri che raffigura il sottotenente di vascello Vito Nunziante, il quale è in posizione eretta, accanto ad una bitta di porto; egli regge l'asta di una bandiera con il braccio destro, mentre un lembo di quest'ultima avvolge parte del suo corpo; davanti al prospetto frontale del monumento, è appoggiata una lastra con i nomi incisi di 34 caduti della seconda guerra mondiale. La statua ultimamente sta “subendo” un programma di restauro con annesso  cantiere fruibile al pubblico, dando la possibilità di assistere al lavoro dei restauratori, mentre operano su una delle più preziose opere del patrimonio culturale calabrese. L’intervento di restauro sarà condotto dalla ditta Ars Novae di Emanuele Joppolo, dell’Istituto Superiore del Restauro, con la consulenza dello storico dell’arte e conservatore dei beni culturali, Pasquale Faenza, e di tante altre fondamentali figure professionali, chiamate a partecipare a questo importante progetto di tutela e valorizzazione dell’opera sanferdinandese di Francesco Jerace. Il monumento è stato infatti già oggetto, nei giorni passati, di una attenta indagine conoscitiva, di rilievo e documentazione, coadiuvata dal prof Franco Prampolini, responsabile del laboratorio SuMMA – Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

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