Le Due Sicilie un Regno agricolo e basta….


 di Maria Lombardo

Nessun momento storico è meglio di questo dove si discute molto di agricoltura e ritorno alle terre. Siamo ambientati nel mio discorso alla fiera dell’agricoltura del 1856. Si fanno storie per una medaglia ricevuta dalla città di Napoli per la produzione di pasta che resta un bel riconoscimento. Una sfogliata anche superficiale ai documenti del famoso e già citato fascio 246, traccia un quadro molto roseo che non è riportato da nessuna parte. Le paste del duca di Sant’Arpino sono importanti ma procediamo con ordine. Il segretario di legazione napoletana a Parigi, Luigi Cito dei Marchesi Cito, inviò la seguente lettera al Carafa:

 

“Eccellenza,

 

ho l’onore di trasmetterle il rapporto che il regio commissario alla esposizione agricola, duca di Sant’Arpino, in adempimento dell’onorevole incarico confidatogli, indirizza al Direttore del Reale Ministero dell’Interno Signor Commendatore Bianchini. Sua Eccellenza osserverà con soddisfazione che i pochi esponenti sudditi del Re N. S. hanno tutti, senza raccomandazioni né pratiche ottenuto un premio come anno a indicarle qui appresso. A don Ignazio Florio una medaglia d’oro per il vino di Marsala; Al barone Onca una d’oro, altra di bronzo per il vino, formaggi e cereali; ai signori Pavia e Rose due medaglie di bronzo per la seta e l’essenza di limone ed una simile al signor Brandaleone pel Sarmacco (o Sommacco ma non si capiva bene la grafia sul documento). Avendo rimarcate che nulla --- alla detta esposizione de regi domini al di qua del faro e trovandosi una cassetta con collezione delle paste napoletane per uso mio, pensai dovesse figurare in mezzo alle paste d’Italia e di Francia. Lungi dall’augurarmi queste eccellenti produzioni sono state con plauso ammirate ed alle altre preferite, di modo che si è dato la medaglia di bronzo à la ville de Naples pour une collection de pates. Chiamo la benigna attenzione di V. E. e del Real Governo sul zelo ed intelligenza che ha mostrato il regio commissario del quale debbo elogiare l’indicato rapporto. In generale poi sono state date agli esponenti di prodotti agricoli e d’instrumenti d’agricoltura dodici grandi medaglie di oro, settantotto pure di oro ma di ordinaria dimensione, 105 d’argento, 215 di bronzo, 95 menzioni onorevoli. Le aggiungo che S. E. il Ministro dell’Agricoltura mi ha trasmesso delle --- della ministeriale con che si organizza il concorso agricolo ministeriale che avrà luogo l’anno prossimo 1857 in questa capitale, pregandomi darle la più grande pubblicità possibile. Di queste copie ne avevo a oggi 4 riservandomi spedire tutte le altre nella cassa di libri che dirigerò alla Eccellenza Vostra. Le rimetto pure accluso un opuscolo sull’agricoltura itqaliana che il barone de Havelt, già commissario pontificio all’esposizione universale mi ha pregato di inviarle. Suo con alta considerazione di Vostra Eccellenza. Pel ministro impedito l’umile, Luigi dei Marchesi Cito”.

Detto questo, il documento è molto chiaro si evince che  Il Regno delle Due Sicilie non era il terzo paese industrializzato d’Europa.  L’archivio di stato di Napoli non dice nulla e insistere su questa strada è deleterio per due motivi. Innanzitutto si mette in difficoltà tutti i meridionalisti. In caso di dibattito pubblico la prima persona minimamente preparato sull’argomento rischia di umiliarci confutando il dato artificiosamente riportato.  Notizie infondate di questo tipo, quando sono smentite da documenti di archivio di stato di Napoli, vanno soltanto cancellate. Solo in questo caso si riesce a far emergere la verità storica desunta dalle fonti.Se alla esposizione industriale il Regno delle due Sicilie prende due diplomi (nell’industria) e due medaglie (nella pittura) mentre alla fiera agricola incassa 12 grandi medaglie d’oro, 78 d’oro piccole, 105 d’argento, 215 di bronzo e 95 menzioni onorevoli, signori cari, ci vuole molto coraggio a sostenere che era il terzo paese industrializzato d’Europa.Il regno delle Due Sicilie era un regno ancora sostanzialmente agricolo. 4 premi contro 505 premi vorranno dire qualcosa? Altra cosa è dire che le Due Sicilie si stavano industrializzando e avevano avviato il percorso di formazione di una realtà industriale che si sarebbe potuta consolidarsi.Il fondo del ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio, fascio 246 è molto proficuo. Un fascio che è chiamato "mostra industriale"!


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