L'EPISODIO TERRIBILE CHE, SECONDO MOLTE FONTI. SEGNO' LA VITA DI BRUNONE DI COLONIA (SAN BRUNO).


 di Maria Lombardo 

In un libro del '500 di un autore calabrese ancora oggi quasi sconosciuto di nome Gian Lorenzo Anania intitolato: “L'Universal Fabrica del Mondo...” vi è un passo riguardante San Bruno: “...il ricco monastero di Santo Stefano del Bosco...dove si conserva, con molte altre reliquie di Santi, il Corpo del beato Bruno, il quale vi fece penitenza, essendosi partito da Parigi, per il miracolo, che vidde del Divino giudizio di un Dottore, il quale rizzatosi sopra se nella lettica, mentre gli si facevano l'essequie, testificò al popolo che gli era intorno, essere come empio Giudice dannato nelle pene dell'Inferno” .Qualcuno potrebbe non capire ma si sta parlando di Raimondo Diocrés, dottore di teologia e filosofia alla Sorbona morto a Parigi nel 1082. Al funerale di questo famoso professore parteciparono in tantissimi, tra cui Brunone di Colonia, e tutti rimasero atterriti da un fenomeno che si verificò nel momento in cui stavano per chiudere la bara posta al centro della navata centrale della chiesa di Nòtre Dame.Appena iniziate le esequie, con la salma coperta con un velo, allorchè il sacerdote disse le parole del rito: "rispondimi: quante iniquità e peccati hai...?”, da sotto il velo si udì una voce sepolcrale: “Per giusto giudizio di Dio sono stato accusato!”. Fu tolto subito il drappo mortuario ma il defunto era ricaduto in un sonno profondo. Di fronte a ciò fra il turbamento e la costernazione generale, la funzione venne bruscamente interrotta e ripresa subito dopo.Era appena ripresa la funzione quando ad un tratto il defunto alzò il capo e gridò: “Per giusto giudizio di Dio sono stato accusato!”, poi ripiombò nella sua immobilità di morto. I presenti esterrefatti non ebbero il coraggio di proseguire e decisero di rinviare le esequie all'indomani. Il giorno seguente era presente in chiesa una gran moltitudine di gente e, all'atto di chiudere la bara, il morto rialzò di nuovo il capo e gridò: “Per giusto giudizio di Dio sono stato giudicato!”. Tra il turbamento generale, si decise di sospendere nuovamente il rito al dì successivo. Il terzo giorno il morto fu visto da tutti sollevare la testa e urlare terribilmente ancora una volta: “Per giusto giudizio di Dio sono stato condannato all'inferno!”, ritornando poi a giacere definitivamente nella bara.Secondo voi fu questa esperienza vissuta a Parigi a convincere San Bruno dell'esistenza dell'inferno e della vacuità delle cose terrene?Certo questo episodio, cui esistono fonti scritte già partire dalla metà del 1200, richiama chiaramente il fenomeno degli spiriti dannati e quindi della possessione.

Impressionante è il quadro di Vicente Carducho che ritrae questo terribile episodio.


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