Per questo IV novembre vi parlerò delle gesta della Brigata Catanzaro


 di Maria Lombardo 

La Prima Guerra Mondiale ebbe inizio in Europa nell’estate del 1914 e l'Italia, pochi mesi prima dell'entrata in guerra il 24 Maggio 1915, avviò la mobilitazione per aggiungere all’Esercito permanente nuove unità necessarie per poter partecipare con forza al conflitto.Uno dei nuovi Reggimenti fu la Brigata Catanzaro che fu protagonista di gesti gloriosi, alcuni raccontati da tutta la grande stampa nazionale, che valsero al 141° la Medaglia d’Oro alla Bandiera e al 142° la Medaglia d’Argento.La brigata subì anche 2 decimazioni, una nel 28 Maggio 1916 al Monte Sprunk e la seconda a Santa Maria La Longa il 16 Luglio 1918.Anche le altre Brigate della 22^ Divisione furono decorate con la Medaglia d’Oro al Valore Militare.Bisogna essere orgogliosi come italiani nati in Calabria, del comportamento valoroso dei soldati appartenenti ai Reggimenti sopra citati. La Brigata Catanzaro nel 1916 sull’Altopiano di Asiago fu protagonista del primo segno vittorioso dell’esercito italiano contro quello austriaco sul Monte Mosciagh. Il fatto venne ripreso in prima pagina da tutta la stampa nazionale.In quella giornata la Brigata Catanzaro riconquistò due batterie in precedenza sottratte agli italiani dall’esercito austriaco.Questa battaglia vittoriosa portò fu ricordata con una medaglia del 141° Reggimento recante il motto “sul Monte Mosciagh la baionetta recuperò il cannone” che venne data a tutti i soldati del Reggimento. Oltre alla battaglia del Mosciagh ha ricordato la conquista di Gorizia avvenuta nei primi giorni di Agosto del 1916, quando le truppe italiane attaccarono l’Esercito Austro-Ungarico che difendeva il campo trincerato costruito per difendere la città allora facente parte dell’Impero Austro-Ungarico.

Alla Divisione di Catanzaro fu assegnata la zona del Monte San Michele che era la più vicina al Mare Adriatico, ma rappresentava l’ostacolo più difficoltoso da superare per conquistare Gorizia.Ancora oggi, chi visita il San Michele può vedere i monumenti eretti subito dopo la vittoria sulle quattro cime del Monte, recanti i nomi delle Brigate anzidette e della 22^ Divisione. Sul Carso gli Italiani combatterono 11 battaglie, dette dell’Isonzo, che portarono il nostro Esercito vicino a Trieste, senza però riuscire ad arrivarci.Verso la fine di Ottobre del 1917, l’Esercito italiano fu duramente sconfitto a Caporetto per effetto della partecipazione di unità dell’Esercito Tedesco alla battaglia.In quella circostanza i nostri avversari adottarono tecniche di combattimento completamente nuove, che superavano quelle dello scontro frontale lungo linee estese difese da reticolati e ostacoli vari, per affidare ad unità snelle compiti di attacco rapidi che si svolgevano lungo le valli.Dopo Caporetto il Governo Italiano sostituì il Generale Cadorna, fino ad allora Comandante in Capo del nostro Esercito, con il napoletano Generale Armando Diaz, che aveva studiato all’Accademia della Nunziatella e che si era distinto durante le battaglie della Grande Guerra.Dopo una dura resistenza sul Piave e sul Monte Grappa, che impedì agli Austro-Ungarici di portare a compimento lo sfondamento di Caporetto, li respinse, sconfiggendoli definitivamente a Vittorio Veneto.Gli Italiani giunsero quindi a Trieste il 3 Novembre del 1918 ed anche a Trento dove furono accolti in trionfo dalle popolazioni. Negli anni successivi alla Grande Guerra in tutti i paesi belligeranti si ricordarono i milioni di caduti.L’Italia ne ebbe circa 650.000 e per ricordali furono costruiti monumenti in ogni comune, grandi Sacrari come Re di Puglia, Oslavia, Asiago e altri, nonché cimiteri di guerra dove furono concentrati i resti dei soldati recuperati nei cimiteri provvisori realizzati nel corso delle battaglie.A Catanzaro si può vedere a Piazza Matteotti il monumento ai caduti opera dello scultore di Cittanova (RC) Michele Guerrisi, vincitore dell’apposito concorso nazionale bandito all’epoca.


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