C’erano una volta i bagnanti a Marina i Nicotera!




di Maria Lombardo



La mia è una protesta che si svolge prettamente con la penna, una protesta che vuole varcare i confini locali affinchè le urla di preoccupazione e di abbandono di questo lembo di terra possa interessare tutti. Scrivo il dolore di un territorio vilipeso, distrutto economicamente e moralmente e la colpa la consegno tutta alla Regione Calabria assente ed inoltre ad un’amministrazione indegna di governare un borgo ultramillenario come Nicotera. Governare è un’arte e non può farcirsi di pressappochismo e scarsa conoscenza storica del tuo paese.Affido alla storia il testimone ed affido alla storia il racconto di un tempo che fu! Negli ’50 e ’60 Nicotera iniziava incerta i suoi primi passi nel turismo, i turisti erano semplicemente i bagnanti che provenivano dall’entroterra Serre, Rombiolo,Vazzano, Melicucco, Galatro si concentrava a Nicotera l’arrivo di frotte di persone che non avevano grandi aspettative poveri loro e poveri i marinoti. Sono anni in cui l’albergo era utopia e spesso per guadagnare qualcosa si subbaffitava anche una camera per 15 giorni. A Nicotera Marina era diventata usanza affittare d’estate ormai e lo facevano tutti! Si decideva di trascorrere un po’ di giorni al mare per salute come se l’acqua cristallina dello specchio di mare dinanzi Nicotera fosse quasi terapeutica o semplicemente per villeggiatura e godere di mare e paesaggi. I bagnanti chiamti così dalla popolazione locale arrivavano provvisti di tutto, a luglio che era bassa stagione l’affitto si barattava anche con prodotti locali dell’entroterra calabrese formaggi, salumi, conserve, insomma l’embrione turistico a Nicotera si stava ampliando con il passa parola e la gente veniva! Per quella quindicina di giorni si era pronti ad ogni sacrificio si dormiva ammassati pur di godere del mare ed i Marinoti erano capaci di lasciare le proprie case pur di accogliere i bagnanti. Altri tempi, altra Nicotera! Un periodo ancora lontano dalla moda mare dei periodi odierni, il bagno si faceva in mutande e poi quando si era più grandi il costume se lo facevano prestare dai più ricchi. L’arenile Nicoterese era davvero meraviglioso, sabbia d’oro e 9 km di costa ampia e spaziosa. Niente a che vedere con quello che vediamo oggi, forse mancavano gli ombrelloni colorati e le sdraio ma i bagnanti non si scomponevano si riparavano dal sole con l’ombrello da pioggia.I rapporti con i bagnanti erano certamente più familiari di quelli con gli attuali turisti, dato che nella maggioranza dei casi vi era coabitazione. Il costume dell’epoca non permetteva però tra i giovani gli odierni contatti: quante vacanze vennero bruscamente interrotte perché la giovane figlia bagnante è stata colta sulla barca dell’aitante pescatore o perché si iniziavano amicizie “particolari” con altri bagnanti. Una forma di gossip ante litteram che rinvigoriva il turismo di Nicotera. Cominciavano a nascere i primi negozietti certo ancora si mercanteggiava molto ma si vendeva e l’economia della marinata cresceva. Il vero boom economico si ebbe negli anni ’70 ed ’80 quando a Nicotera Marina prosperavano le serate al Lido Medameo, per assistere al concerto di un cantante allora famoso ne ricordo un bel po’ di vip al Medameo! La fame del mare di Nicotera incantò persino i francesi del Club Medìterraneè Nicotera e Simeri Crichi furono i primi villaggi turistici del gruppo Valtur, c’era ancora lavoro fino a pochi anni fa. In verità a Nicotera quel mare non brilla più non è cristallino ci immergiamo ormai in una specie di melma ed i medici oggi sono costretti a dire, mettendoci in guardia: “Questa estate non portate il bambino al mare, perché è inquinato”.A causa delle scelte politiche dissennate di chi a vari livelli governa questa regione e sulle quali i cittadini dovrebbero esprimere un giudizio severo,i nostri bagni al mare oramai si dividono in quelli fatti in giorni in cui la sporcizia non si vede, ma ugualmente usciamo dall’acqua con la pelle unta ben bene di schifezze, e quelli immaginati, quando mestamente rinunciamo, nei tanti giorni in cui entrare in acqua fa letteralmente venire il vomito. Mare, mare…qui non viene mai nessuno a farci compagnia… In memoria di una Nicotera morta e sepolta!

Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese

” U SACCHIETTU” di Longobucco (CS)anticipiamo il Capodanno Calabrese!