Bobo Craxi ed i cimeli Garibaldini: Sapevate che si battè per esporre nel suo studio il “ Garibaldi a Roma” dipinto dal Nicoterese Domenico Russo.


di Maria Lombardo




Nel passato si ricorda di una disputa tra Bettino Craxi presidente del consiglio dei Ministri ed il museo Nazionale San Martino di Napoli avente tela raffigurante Giuseppe Garibaldi, Craxi  amante di cimeli Garibaldini intendeva collocare la tela chiamata Garibaldi a Roma nel suo studio a Roma ma trovò lopposizione del museo. Era il “ Garibaldi a Roma” del pittore  di Nicotera borgo calabrese: Domenico Russo! Come è noto Bettino Craxi fu un appassionato ammiratore della figura dell’eroe dei due mondi. In un celebre discorso pronunciato da Craxi in occasione del centenario della morte dell’eroe (Marsala, 15 aprile 1982) emerge quanto amasse considerare Garibaldi il precursore del suo socialismo così come si può leggere: […] il socialismo di cui egli [Garibaldi] parla e di cui si erige a difensore contro i reazionari e contro altri socialismi è un socialismo umanitario, intessuto di principi etici e di valori cristiani. […]. Craxi vedeva in Garibaldi non solo il ‘semplice’ rivoluzionario col poncho e berretto sempre pronto ad accorrere in difesa degli oppressi, ma soprattutto (e non senza qualche ragione) il profilo perfetto del precursore del socialismo riformista.  Non casualmente, l’allora leader del Psi amava ricordare l’attività parlamentare di Garibaldi, i suoi progetti idraulici per evitare le esondazioni del Tevere che tanti lutti provocavano o la curiosa voglia di fondere le campane delle chiese per farne moneta e togliere «il sudiciume» dei soldi di carta che «tanti batteri propagavano». Lo stesso leader socialista aveva poi la passione tipica di chi ammira le gesta del Generale. Collezionava cimeli, spesso in una spassosa gara con l’altro campione dell’Italia laica, della «terza Italia»: il professor Giovanni Spadolini. Craxi girava per i mercatini milanesi e romani, spesso con la moglie, e comprava tutto quello che gli capitava a tiro. Ma ora vediamo nel dettaglio l’opera, prometto a breve di parlarvi di questo pittore prolifico ma poco conosciuto. Dai colori scuri ed olio su tela, vede raffigurato il Garibaldi in primo piano poggiato ad un muretto assiepato. Dietro il Generale una Roma poco antropizzata e urbanizzata, si scorge il Colosseo immerso nei campi ed in lontananza la cupola di San Pietro. Garibaldi posa col suo immancabile poncho chiaro e si scorge la manica della camicia rossa. In una nota foto quella che vedete in calce, Bettino Craxi viene ritratto con alle spalle quel quadro desiderato inoltre il pittore Nicoterese sensibile agli esempi della pittura di D. Morelli, espose alle mostre della Promotrice partenopea dal 1862 al 1875 (1862, Garibaldi a Roma, già a Napoli, Museo di San Martino; mentre ultimamente l’opera è stata esposta a Genova in una mostra che nel 2007 fece molto parlare. Inoltre per la cronaca ennesimo quadro di Garibaldi dello stesso pittore campeggia nel Gabinetto del Sindaco del borgo calabrese. Se Bettino l’avesse saputo sarebbe stato senza ombra di dubbio un visitatore illustre di Nicotera.

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