Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria: Il Kouros di Reggio



di Maria Lombardo



 Una bellissima opera da vedere assolutamente, una statua di marmo pario che rappresenta un giovane tra i 18 e i 20 anni di età nudo. La sua datazione è il 500 a.C. e la sua altezza è di 90 cm. Il Kuoros e tante altre bellissime e preziose opere d'arte che testimoniano la vitalità e la ricchezza della Magna Grecia e di Rhegion, è possibile ammirarle al Livello D del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Tale statua fu rinvenuta nel corso di una perquisizione da parte delle fiamme gialle nella casa di un noto imprenditore locale nel cui salone fungeva da splendido ornamento.Secondo alcuni studi, anche se il marmo di cui è fatta è dell'isola di Paros, sembra molto probabile che essa fosse stata realizzata proprio in una scuola d'arte della Magna Grecia.
Tipica è la capigliatura di questo giovane con quattro file di riccioli a chiocciola sulla fronte e sulle tempie ancora lunghi boccoli verticali e trecce annodate sulla nuca e anche il suo sorriso in stile "arcaico".Il rinvenimento, secondo quanto documentato, pare sia quello degli scavi del Lungomare Falcomatà anche se permangono alcuni dubbi.Le braccia, solo parzialmente conservate, probabilmente si allungavano con i pugni serrati lungo i fianchi, oppure erano protesi in un gesto di offerta alla divinità. Qusto tipo di statuette infatti era largamente utilizzato in epoca arcaica come oggetto votivo, molto spesso rinvenuto nelle necropoli a corredo tombale del defunto, o nei santuari, come dono alla divinità venerata. Opere comunque adatte alle sepoluture poiché i Kourioi, plurale di Kouros, nella cultura dell'antica Grecia, simboleggiavano la perfezione estetica maschile, alla quale corrispondeva un'assenza di espressioni emotive che tradiva la pace interiore e spirituale. In quel periodo nell'antica colonia di Rhegion c’era un governo aristocratico che aveva portato benessere e prosperità. Non si esclude che tra i molti benestanti di Rhegion, qualcuno abbia commissionato la statuetta più come offerta votiva che come corredo funerario visto che non ci sono tracce di necropoli.

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