Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria: Il Kouros di Reggio
di Maria Lombardo
Tipica è la capigliatura di questo giovane con
quattro file di riccioli a chiocciola sulla fronte e sulle tempie ancora lunghi boccoli verticali e trecce
annodate sulla nuca e anche il suo sorriso in stile "arcaico".Il rinvenimento,
secondo quanto documentato, pare sia quello degli scavi del Lungomare Falcomatà
anche se permangono alcuni dubbi.Le braccia, solo parzialmente conservate, probabilmente si allungavano
con i pugni serrati lungo i fianchi, oppure erano protesi in un gesto di
offerta alla divinità. Qusto tipo di statuette infatti era largamente
utilizzato in epoca arcaica come oggetto votivo, molto spesso rinvenuto nelle
necropoli a corredo tombale del defunto, o nei santuari, come dono alla
divinità venerata. Opere comunque adatte alle sepoluture poiché i Kourioi,
plurale di Kouros, nella cultura dell'antica Grecia, simboleggiavano la
perfezione estetica maschile, alla quale corrispondeva un'assenza di
espressioni emotive che tradiva la pace interiore e spirituale. In quel periodo
nell'antica colonia di Rhegion c’era un governo aristocratico che aveva portato
benessere e prosperità. Non si esclude che tra i molti benestanti di Rhegion,
qualcuno abbia commissionato la statuetta più come offerta votiva che come
corredo funerario visto che non ci sono tracce di necropoli.
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