IL PITTORE PIETRO NEGRONI LO “ZINGARELLO” DI COSENZA.
di Maria Lombardo
Chiamato per il
suo aspetto fisico lo “zingarello” poiché era molto trasandato, Pietro Negroni
nasce a Marco Argentano in provincia di Cosenza tra il 1515 e 1520. In
principio vi fu una battaglia con Borgo Partenope,
sempre nel cosentino sulla città di nascita ma a spuntarla fu il borgo di San
Marco Argentano per un documento che cita il borgo come luogo di nascita dello “Zingarello”.Il primo documento su Negroni è del 1539 si
tratta della commissione di una Immacolata da parte di Pacilio Certa, di destinazione sconosciuta (Treccani,
dizionario biografico). E’ chiaro che l’artista calabrese abbia collaborato alle
coreografie allestite per l’ingresso a Napoli dell’imperatore Carlo V nel 1535.
Nella Capitale entra nella
bottega del suo conterraneo Marco Cardisco e
subì l'influenza di Polidoro da Caravaggio, che diffondeva in
quegli anni nel sud dell'Italia il linguaggio e gli stilemi della Maniera. A
lui probabilmente Giorgio Vasari si riferisce, nel raccontare la Vita di Marco
Calavrese Pittore:
«Fu compagno di
Marco un altro calavrese, del quale non so il nome, il quale in Roma lavorò
con Giovanni da Udine lungo tempo e fece da per sé molte opere in Roma, e
particolarmente facciate di chiaro scuro. Fece anche nella chiesa della
Trinità la capella della Concezione a fresco con molta pratica e diligenza.»
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Ed ancora la
presenza del Negroni a Napoli e dintorni risalga al 1539, a Sorrento dipinge
per Luca de Maxo una meravigliosa pala «la Madonna col Bambino e i SS.
Antonino e Catello» della chiesa di S.
Antonino a Sorrento. L’anno successivo 1540 è la «Natività» in S. Domenico ad Aversa, firmata assieme a
Girolamo Cardillo. Del 1541 risale «l’Adorazione dei magi» nella
chiesa partenopea di S. Maria Donnaromita. Altri documenti presenti nell’Archivio
di Stato di Napoli, permettono di stabilire che Negroni, nella città
partenopea, il 17 luglio 1548 ottiene la commissione per una perduta «Pietà» da collocare nella cappella di Paolo Antonio
Poderico in S. Lorenzo Maggiore. Inoltre se volete ammirare le opere dello “Zingarello”
in Calabria oltre varie chiese di
Cosenza, Castrovillari e Cassano all’Ionio. Dalla Fototeca della
Fondazione Zeri di Bologna possiamo constatare che il pittore sempre da Napoli,
è in grado di mandare alcune tavole quali la splendida «Madonna tra
i SS. Luca e Paolo», commissionata da
Francesco Gualtieri per la chiesa di S. Francesco di Paola a Cosenza nel 1551,
e «l’Annunciazione» dell’episcopio
di Cassano allo Ionio l’anno successivo. Mentre per il Santuario di S. Maria di
Castello a Castrovillari «la Madonna tra i SS. Barbara e
Lorenzo», edificio in cui nel
1560 ha ospitato «l’ Assunzione di Maria». Infine ricordiamo lo smembrato polittico
della chiesa della Riforma di San Marco Argentano (1553). Notevoli gli olii su tavola, scomparti di un
polittico ora smembrato[1],
ospitati nel Convento della Riforma a San Marco Argentano: il San Paolo,
effigiato con due piedi sinistri, il San Pietro e la Santissima
Trinità.
Morì probabilmente
nell'anno 1567.
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