1848: NELLE DUE SICILIE SCOPPIANO I” MOTI COMUNISTI” OVUNQUE.



di Maria Lombardo



Nel mondo neomeridionalista non si parla del 1848 nel Regno delle Due Sicilie, eppure in barba ai racconti di una terra baciata da Dio. Bontà loro! Nel Mezzogiorno d’Italia la rivolta parte dalla Sicilia. La rivoluzione siciliana del 1848 contro il regime borbonico iniziò il 12 gennaio 1848. Il moto siciliano fu, quindi, il primo a scoppiare in un anno colmo di rivoluzioni e rivolte popolari, avviando quell’ondata di moti rivoluzionari che sconvolse l’Europa e che viene definita “primavera dei popoli.” Prima e dopo questa data i contadini si resero conto che i tempi stavano mutando e cominciano ad occupare  le terre. Nei rapporti della polizia gli autori delle occupazioni sono definiti “ comunisti” in quanto il loro obiettivo è quello di dividersi le terre demaniali usurpate da nobili, ecclesiastici e grande borghesia. Nel distretto di Bovino, in Capitanata, infatti, furono i liberali ad organizzare i contadini nell’occupazione delle terre a Orsara e a Greci anche contro elementi liberali conservatori. A San Giorgio la Molara, provincia di Benevento, a Monteverde e Sant’Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino sono lo stesso Sindaco e i domenicani ad essere i promotori dell’occupazione delle terre del principe Ruffo. Inoltre in provincia di Salerno tanti sono i comuni in cui vi sono occupazioni di terre: Vallo della Lucania, Sala di Gioi, Castel Velino, Castelnuovo di Conza, Roccadaspide, Monteforte, Castellabate, Roccagloriosa e SaccoAnche in Puglia, guidati dai “capitani del popolo”, uomini ultraliberali, i contadini invadono i terreni a Bovino, Troia, Monte S. Angelo, Viesti, Orsara, Deliceto, Savignano, Barletta, Andria, Gravina, Altamura, Gioia del Colle, Noci, Cassano, Martina, Francavilla, Manduria, Palagiano.
In Basilicata i contadini furono guidati dai democratici repubblicani . Anche in tale regione furono tanti i comuni interessati all’occupazione delle terre: Pietrapertosa, Rionero in Vulture, Stigliano, Avigliano, San Mauro Forte, Melfi, Chiaromonte, Pomarico, Bernalda.
In Terra di Lavoro di Lavoro, in Principato Citeriore ed Ulteriore, i contadini si mobilitano. A Cervinara si grida: Viva la Repubblica, Viva il Comunismo! In provincia di Avellino i terreni occupati riguardano i comuni di Lauro, Quindici, Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Melino Irpino.  La situazione nelle Calabrie era molto particolare poiché vi era Benedetto Musolino, attenzione cari lettori ho parlato nelle scorse settimane in questo blog  del personaggio. Tanti i comuni interessati in Calabria, in particolare nelle odierne province di Catanzaro e di Cosenza. In particolare, in provincia di Catanzaro i comuni interessati sono quelli di Soveria Mannella, Decollatura, Carlopoli, S. Mango, Albi, Roccabernarda e altri, mentre in provincia di Cosenza i contadini occupano le terre a Rossano, San Cosmo, Amendolara, Campana, San Fili, Grimaldi, Altilia, Aprigliano, Rogliano, Dipignano, Figline, Albidona e altri.Per quanto riguarda Albidona ci sono nel blog articoli specifici che analizzano la rivolta nel borgo. Con questa strategia, egli sacrificava, o almeno relegava in secondo piano, le esigenze di emancipazione dei ceti popolari e l’obiettivo della giustizia sociale.
Benedetto Musolino, come tanti altri democratici repubblicani, cambierà idea in seguito alla fallita impresa di Carlo Pisacane, ucciso, con i suoi, a Sanza dai soldati borbonici e dagli stessi contadini che voleva liberare.



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