Un rito ultrasecolare dedicato alla festa della Madonna della Montagna a Taurianova (RC): “ U ‘mbitu”




di Maria Lombardo



Un rito che si svolge ogni 29  agosto, quindi turisti che siete ancora nella Regione potete assistere. “ U ‘mbitu” è un falò dell’invito  che ha lo scopo di introdurre i solenni festeggiamenti della Patrona della Città che si svolgeranno il 9 di settembre. Il falò composto da “luppinazzi” steli secchi dei lupini che è privilegio del sindaco, recitano così i versi di un’antica poesia”“Ndavi l’onori ca davanti a chiazza, na vota l’annu aduma i luppinazza”. Il popolo della cittadina e dell’intera piana partecipa con devozione, molti emigrati poi non rinunciano a questa tradizione.Il termine dialettale “u mbitu” infatti, significa invito. Invito, cioè, alla novena ed ai festeggiamenti successivi che i cittadini di Taurianova facevano a tutti gli abitanti delle campagne e dei paesi del circondario. Anticamente, infatti, in mancanza di altri mezzi di comunicazione, il fumo del falò e il chiarore che produceva erano un chiaro segnale per tutti che il giorno dopo sarebbe iniziata la novena della Madonna della Montagna. Molti sono gli scrittori e gli studiosi che si sono occupati della tradizione del falò a Taurianova e nel circondario. Ricordiamo Fedele Lamari che considerava l’usanza come cerimonia espiatoria per cui il popolo, dopo aver offeso la Divinità, per impetrarne il perdono e per “avere sempre vicina la protezione della Madonna” voleva, col rogo quasi fosse un lavacro, purificare esteriormente le case, i villaggi, le contrade. Del falò parla pure Antonino Basile il quale, dopo aver spiegato che nel tempo il rito del falò per la cultura contadina aveva assunto significati magico-religiosi, si soffermava sull’uso di spargere le ceneri sui campi o negli angoli delle case, come rito di purificazione e di propiziazione. Del falò dell’invito di Taurianova si sono occupati anche Angela Maccarrone Amuso in un interessante libro, pubblicato nel 1987, dove parla del rito del fuoco e religione tra sacro e profano e Cecè Alampi in un altro interessante volume sulla storia e sulla devozione alla Madonna della Montagna a Taurianova, edito nel 1995. Inoltre la scelta secolare di bruciare i luppinazzi si trova nel folcklore e nelle leggende intorno a quest Madonna.
Una di queste racconta che la Madonna, per sfuggire ai soldati di Erode che cercavano di uccidere il Bambino Gesù che portava in braccio, si nascose in mezzo ad un campo di lupini secchi che, al suo passaggio, fecero tanto rumore da richiamare le attenzioni dei soldati. La Madonna per questo maledisse i lupini esclamando “chimmu ndaviti la me amarizza” . Infatti i lupini sono amari e solo una lunga lavorazione riesce ad addolcirli. Quindi i taurianovesi buiciano i lupini e non altro materiale, per vendicare l’antico torto subito dalla Madonna.
Molti degli anziani ricordano che fino ad una trentina di anni fa, i luppinazzi venivano offerti per grazia ricevuta o per voto alla Madonna dai massari del circondario, specialmente dalla zona di Sambiase.
Puntuali giorno ventinove agosto sin dal mattino arrivavano i carri, trainati dai buoi bardati a festa e con l’immancabile immagine della Madonna sulla testa, carichi di luppinazzi che venivano scaricati nella piazza davanti alla chiesa dove, a sera, venivano accatastati per essere bruciati.
Dalle fiamme che si alzavano, se erano alte o basse, se dritte o se giravano verso qualche direzione, se il fuoco scoppiettava o meno, i nostri progenitori traevano dei significati, degli auspici per il futuro andamento della festa o del tempo o degli affari o dei lavori.Alla fine del falò, ognuno prendeva un po di cenere che portava a casa come una reliquia sacra e la riponeva agli angoli delle stanze e sopra le soffitte, contro le intemperie e poi spargeva nei campi per renderli più fecondi.Un rito antico, quindi, che ha saputo resistere nel tempo e anche rinnovarsi perché ogni fiamma che arde nel culto cristiano è sempre segno di quello Spirito che è il Signore e da la vita; segno di quella fede, dono di Dio, che illumina, riscalda e purifica la vita



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