Tropea (VV) e la sua liberazione del 1615: rievocazione storica.
di Maria Lombardo
Il 23 agosto si svolgerà l’evento rievocante la
liberazione della perla tirrenica giunta ormai alla quinta edizione. Ogni anno
l’evento è cresciuto grazie alla solerzia di Dario Godano presidente dell’Associazione
Libertas che dice : «Si partirà con la novità di
quest’anno: gli archibugieri di Cava de’ Tirreni che muoveranno dal Largo
Galluppi per le vie del centro. A seguire il corteo dei giuristi Lauro, D’Aquino
e Pelliccia e la proclamazione dell’annullamento dell’atto di vendita al
principe Ruffo di Scilla. Verranno poi incoronati i giuristi e lette delle
poesie celebranti la città prima di passare alla consegna delle targhe
Antichità, Bellezza e Nobiltà. In chiusura ci sarà lo spettacolo degli
archibugieri che spareranno da Largo Cannone. Il tutto alla presenza di decine
di figuranti che assisteranno all’evento dai numerosi balconi dei palazzi
secolari». L’evento, che sarà seguito dalle telecamere di LaC
Tv, si svolgerà grazie al contributo del Comune di Tropea e al patrocinio
morale della Regione Calabria, della
Provincia di Vibo Valentia e dei Comuni di Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli,
Drapia, Ricadi e Spilinga. Coinvolti anche la Consulta delle associazioni di Tropea, l’Asscom, l’Istituto
d’istruzione superiore, l’associazione I tri da cruci, i gruppi folk Le
chiazzarole e Città di Tropea, Laboart, l’Accademia degli affaticati, il Monte
sussidiario Parghelia, Med experience, il club Unesco di Vibo Valentia, la Pro
loco di Tropea e l’Unicram. La parata prenderà il via alle
18:30 di venerdì 23 agosto. Ma ora andiamo alla storia mi rifaccio all’opuscolo
scritto sempre dal Godano che racconta i fatti storici. Tutto ebbe inizio con
la vendita di Tropea il cui ricavato
sarebbe servito a pagare dei debiti per il Regno di Napoli. L’acquirente della
Città e dei suoi 25 casali era il Principe di Scilla Vincenzo Ruffo per 191.041
ducati, da quel momento Tropea da città libera divenne feudo dei Ruffo. La notizia della vendita
scoperta per caso dall’ avvocato
Fernando D’Aquino che era a Napoli per lavoro giunse a Tropea! Il popolo insorse si riversò nelle strade, anche il parlamento
si riunì e si arrivò alla conclusione di
andare per vie legali e riscattare la città. Si raccolse il denaro e vi
parteciparono tutti poveri e ricchi si doveva superare la cifra offerta dal
Ruffo, a Madrid si catapultò Luigi Lauro per discutere con Filippo III. Intanto
il Ruffo ed il Preside della Provincia di Calabria Ultra giunsero a Tropea i Tropeani insorsero guidati dal canonico
Pelliccia. Laurò ebbe udienza dal Re con una curata arringa ottenne i favori
del Re, Tropea era libera e come ex voto venne scolpita la Madonna della
Libertas, non mancarono i i ricorsi del Ruffo
che furono lettera morta. La mattina del 23 agosto 1615 secondo la
leggenda si vide uno stormo di gru scrivere in cielo la parola Libertas e
subito dopo quando la sentenza fu definitiva si fece gran festa tra balli e
canti e persino carri allegorici che sbeffeggiavano la disfatta del Ruffo. Tropea
dopo questa vittoria mantenne immutata la sua Libertà.
Sostengo la candidatura di Tropea Capitale della Cultura 2021 con questo ed altri articoli.
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