FESTA DI POLSI (RC) DANZA TRAGICA: IL BALLO RITUALE DELLA 'NDRANGHETA.
di Maria Lombardo
«La
festa di Polsi... — scrive Francesco Perri — somiglia più che altro a un
immenso baccanale religioso, a una festa dionisiaca, dove si va come a una
scampagnata, tra i monti, e si mangia, si prega anche un poco, e con fervore,
ma soprattutto si danza. Il ballo e la caratteristica più spiccata della
solennità. In ogni angolo ove esistono quattro metri quadrati di terra
pianeggiante, sotto ogni noce, una zampogna, o una fisarmonica fanno circolo. Intorno si dispongono dei
pellegrini, uomini e donne, scelgono un maestro di ballo, uno cioè che guidi la
danza, — la quale ha le sue leggi cavalieresche che possono condurre al sangue
in un attimo — e si mettono a danzare con un ritmo orgiastico, sventolando le
mani, le braccia, i cappelli, i fazzoletti istoriati con versi amorosi,
gittando dei gridi gutturali acutissimi, come squittire di bestie
selvatiche...». Per poter assistere a questa festa mista tra sacro e profano ci
si deve recare a Polsi sull’Aspromonte dal 31 agosto al 2 settembre attenzioni
lettori nelle scorse stagioni ho dedicato degli articoli alla leggenda e alla Statua della suggestiva statua di
Polsi. Durante tale festa danzano tutti
i pellegrini e danzano pure gli affiliati alla 'ndrangheta, che fanno
della ricorrenza, anche per loro sacrosanta, occasione rituale per riunirsi in
forma solenne, e procedere agli scrutini di maturità delinquenziale, con
promossi e bocciati; sono scrutini danzaioli una tarantella di soli uomini si
intende «di pancia e di coltello». C’è l’ora
specifica per metterla in scena quando c’è vuoto ed i capi delle n’drine si mettono in circolo il classico “faciti rota”
ed il capintesta invita le persone al
ballo. Chi non viene invitato nel ballo è fuori è una persona che ha “sgarrato”
ed è respinto dalla n’drina. La tarantella in questione si sviluppa secondo una
simbologia tutta sua e nel rispetto della quale ogni ballerino, eseguendo in un
certo modo le varie figure, lancia un messaggio in codice agli altri che,
sempre in linguaggio danzato, approvano, respingono, discutono, anche se,
ovviamente, l'ultima e decisiva parola ballata spetta comunque al maestro di
ballo. Si
blocca la danza quando comincia la
processione in piena nott portata
su un camion al grido di Viva Maria e prosegue tra le poche vie della
frazione di Polsi, portata in spalla dai confratelli pescatori di Bagnara e
dopo ore e ore si giunge al santuario cantando inni alla Vergine. Nell'ultimo
tratto i portantini arrivano correndo.Le donne nella navata centrale del
santuario camminano in ginocchio battendosi il petto. Vengono amministrati
i sacramenti della penitenza e dell'eucaristia,
si dà un ultimo saluto alla Vergine e si offrono gli ex-voto. I fedeli danno un ultimo saluto alla Madonna e
la festa finisce di sera tra canti e balli.
Nell'ultima notte
si dorme all'interno del santuario, come prevedeva il rito pagano
dell'incubazione. La festa è anche
tristemente nota per le annuali riunioni al vertice del Crimine,
struttura apicale della 'ndrangheta, che si svolgono durante il periodo della festa a san
Luca. Furono registrate per la prima volta su supporto audio-video durante
l'operazione "Crimine" delle forze dell'ordine nel 2010.
Letta questa recensione poi ci si lamenta della presenza della ndrangheta che ha nulla a che fare con la popolazione religiosa.Siamo proprio noi calabresi a farci male.....introducendo il fenomeno malavitoso anche dove non c'è.
RispondiEliminaBuongiorno, sono Grazia Furferi e mi piacerebbe mettere la foto da lei postata del ballo della tarantella su un mio libro su Polsi, le chiedere se fosse possibile averla. In attesa di sua risposta la saluto cordialmente
RispondiEliminaGrazia