LE CASTAGNE calabresi e la loro tradizione antichissima.
di Maria Lombardo
La Calabria è una
terra molto ricca di vegetazione e di acqua, ragion per cui le castagne qui
sono copiose e di varie cultivar. L’albero però è molto longevo e sono stati
stimati esemplari di oltre 400 anni. I calabresi popolo umile e fiero ha dovuto
per forza maggiore cibarsi nelle carestie di questo gustoso frutto. Era l’albero
del pane! Non a caso in questo blog ho
parlato del pane di castagne come pane antico di Calabria. Quando invece l’uomo di montagna è emigrato,
la castagna ha subito l’abbandono al quale si è aggiunta la malattia del cancro
corticale che ne ha decretato quasi la sua estinzione. Oggi la castagna
calabrese ha avuto una nuova stagione!
E’ entrata
nell’arte culinaria come prodotto di elite, in quanto si ottengono tantissimi
prodotti pregiati ed apprezzati sul mercato. Rappresenta memoria storica e
culturale della gente di montagna che in autunno ed in inverno
raccoglieva e trasformava questo generoso frutto nei caratteristici
“Pastillari”, dove con particolari tecniche ed attrezzature seccavano il frutto
trasformandolo in “Pastilli” attenzione ho parlato anche della pastille nel
blog. Le castagne calabresi sono molto apprezzate sul mercato del fresco perchè
sono dolcissime, con un elevato valore nutritivo ed inoltre sono facilmente
sbucciabili. Ora però spieghiamo il prodotto la loro polpa è asciutta e saporita. Chiara e ricoperta da una pellicola
rosso-bruno e da una buccia piuttosto resistente di colore marrone. Le
varietà delle castagne possono essere classificate in tre tipi: Castagna
reggiola, Castagna ‘nzerta e Castagna curcia.La castagna reggiola è quella un
po’ più grande delle altre e quando si sbuccia, la buccia interna si toglie
subito quasi in contemporanea a quella esterna mentre nella reggiola la buccia
interna è più difficile a venire via. Nelle castagne curcie la buccia interna
si toglie solo se bollite. La
Riggiola e ‘Nserta si trovano in tutte le aree castanicole calabresi
comprendenti le aree Pre-Silane di Cosenza, Catanzaro e Crotone, ed in minima
parte le Serre Vibonesi e la zona Aspromontana. Per quanto riguarda la cultivar
Mamma l’area di coltivazione è compresa nei comuni di Sorbo San Basile, Cicala,
San Pietro Apostolo, Serrastretta, Carlopoli, Panettieri e Bianchi.
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