In Calabria nella notte tra l’1 ed il 2 novembre si accende “a lampa pi morti”: antiche tradizioni



di Maria Lombardo



E’ una tradizione giunta a noi dalla Magna Graecia si accende per rischiarare la notte ai cari defunti una lampada ovvero una sorta di lampada fai da te, usando l’olio ed un particolare fiore essiccato conosciuto anche con il nome di “Lumìno greco”. Molto semplice da costruire a dire il vero mia nonna la accendeva anche quando mancava la luce e le candele. Fu proprio lei ad insegnarmi come si costruiva. Serve un bicchiere di vetro riempito con acqua per due terzi e con olio d’oliva per un terzo e l’uso di un fiore essiccato come stoppino: il fiore di Ballota acetabulosa, chiamato “micciariallu”. Il peduncolo di questo fiore si comporta come canale d’aspirazione dell’olio combustile, appoggiato su un piccolo treppiede fatto da un pezzetto di canna o sughero con un foro centrale. Finché vi è olio nel bicchiere, lo stoppino arde e fa luce. L’uso di questi stoppini vegetali era molto diffuso in Italia meridionale ed in Grecia, nei secoli scorsi, utilizzati per l’illuminazione delle case, ora come lumini per i defunti. Per gli anziani era d’obbligo farlo credevano che la luce che emana la candela rappresenta la vita che, consumandosi a poco a poco, simboleggia la vita che si sta spegnendo. Ma non solo, secondo le credenze popolari e religiose, un lumino acceso in casa, permette ai defunti di godere di tutta la luce necessaria per affrontare al meglio il viaggio e indica la strada del ritorno verso casa. I Morti ritornano a frequentare, per un solo giorno, le loro case, ed è usanza ancora in alcune case, la sera del 1 Novembre, prima di andare a dormire, lasciare la tavola imbandita perché si crede che essi, i Morti, si siederanno a tavola e mangeranno. Da qui la tradizione si innesta nell’usanza della cosiddetta anima dei Morti.
Ricordare le nostre tradizioni popolari, in queste occasioni, serve anche a rinnovare il nostro invisibile legame con i defunti, che va ben oltre la materialità di questo mondo.

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