12 febbraio festa del Pilerio a Cosenza: una delle feste votive di Calabria.

                                                        foto Lorenzo Coscarella

di Maria Lombardo


Non scambiate il 12 febbraio come “qualcosa” legata alle feste Mariane poiché si festeggia la patrona di Cosenza.  La ricorrenza del 12 febbraio rientra nell’ambito delle cosiddette “feste votive”. Si tratta cioè di commemorazioni locali, che non seguono le date del calendario liturgico ma sono legate al ricordo di un avvenimento particolarmente significativo per un luogo. In genere si tratta di episodi dolorosi in cui però si sia manifestato il patrocinio di un santo o della Vergine in un dato posto. Andiamo però ai dati storici il 12 febbraio 1854 Cosenza e la Calabria Citra vengono colpiti da un sisma che provocherà ingenti danni a uomini e cose. La fortissima scossa di magnitudo 6.2 colpì di pomeriggio, verso le 17,50. Il sisma con epicentro nella Valle del Crati provocò morte e distruzione. A perire furono 500 persone che peggiorò le condizioni di una  terra già ai margini dello Stato.
Tanti gli sfollati che per mesi dovettero accamparsi all’aperto e molti anche i disperati che decisero di lasciare definitivamente il Regno di Napoli in cerca di nuove fortune.  Oltre a ciò, Cosenza subì notevoli danni al castellopalazzo Arnone, alla Cattedrale e a quasi tutte le chiese e gli edifici conventuali. Ai cittadini superstiti venne spontaneo ringraziare la Madonna del Pilerio per lo scampato pericolo, visto che ad essa si attribuiva tradizionalmente la protezione su Cosenza in altri eventi tragici per la storia della città, come la peste del 1576 o il terremoto del 1783. La data del 12 febbraio venne ricordata da allora con una solenne festa di  ringraziamento, e simile cosa si decise di fare in molti altri paesi della provincia per ricordare i rispettivi santi patroni. Il quadro della Vergina come ho spiegato in un pezzo precedente che il culto della sua adorazione risale all’anno 1576, quando una epidemia di peste si diffuse sulla città di Cosenza mietendo numerose vittime. Si racconta che un devoto intento a pregare nel Duomo dinanzi all’antica icona della vergine Maria, si accorse che sul viso della Madonna si era formato un bubbone di peste. La notizia si sparse subitamente.  Da quel momento, inspiegabilmente, i casi di peste a Cosenza iniziarono a diminuire e la folla andò a vedere il prodigio. Nel 1783 invece, un violento sisma si abbatté su Cosenza. In quella occasione si constatò un altro segno sul viso dell’immagine della Madonna. Furono da tutti notate delle screpolature che poi scomparvero ma non del tutto, una volta passato il pericolo. Il 12 febbraio si commemora l’anniversario del tragico sisma che distrusse la Calabria nel 1854, infatti a seguito del terribile terremoto appunto del 12 febbraio 1854, i cosentini chiesero e ottennero dall’autorità ecclesiastica l’istituzione di una seconda festa, detta del patrocinio, in onore della Vergine da celebrarsi ogni anno il 12 febbraio.

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