“IO SONO MIA”: MIA MARTINI LA CALABRESE grande interprete della canzone italiana
di Maria Lombardo
Con lo pseudonimo
di Mia Martini si “cela” Domenica Rita Adriana Berté detta Mimì
(Bagnara Calabra, 20 settembre 1947 – Cardano al Campo, 12 maggio 1995),sorella
maggiore di Loredana Berté. Artista raffinata quanto tormentata, iniziò la sua
carriera nel ’63 facendosi chiamare Mimì Bertè. La carriera
di ragazza yè-yè; tuttavia, il successo
che trovò in questa veste, durò ben
poco, e dopo alcuni anni di oblio riapparve sulle scene, nel 1971, col nuovo
pseudonimo di Mia Martini. Il suo primo lavoro “ Oltre la collinetta” per il
periodo fu piuttosto all'avanguardia, per arrangiamenti, tematiche e cantato.
Successi come Piccolo uomo, Donna sola, Minuetto, Inno, Agapimu, Che vuoi che
sia..., Libera, Per amarti, la consacrarono tra le protagoniste assolute della
musica italiana negli anni settanta, decennio nel quale raggiunse una grande
popolarità nazionale e internazionale. Apprezzata all’estero in paesi come Spagna,
Francia, Germania e Giappone, dove nel 1977 partecipò come unica rappresentante
italiana al Festival mondiale della canzone popolare di Tokyo, risultando
vincitrice assoluta con il brano Ritratto di donna. I suoi successi proseguono
nel ’78 fu all'Olympia di Parigi con Charles
Aznavour, il quale la scelse per una fortunata serie di spettacoli in duo,
reputandola una delle pochissimi voci femminili in grado di emozionarlo. Passò
poi a cantare con Ivano Fossati. Nell’81
convalescente per due interventi alle corde vocali si fermò per altro lungo periodo per poi
uscire coll’album “Mimì”.Nel 1982
Mia torna a Sanremo con un brano raffinato di Ivano Fossati “E non finisce mica il cielo”: in quell'edizione i giornalisti istituirono
appositamente per lei il Premio della Critica, oggi intitolato a suo nome. Sempre
nel 1982 uscì un altro suo grande successo, di cui lei stessa scrisse il testo:
Quante volte, brano che dette il titolo ad nuovo, fortunato LP. Cominciano per
lei le maldicenze che mineranno la sua vita pubblica e privata, maldicenze
create nel mondo dello spettacolo, che di fatto la ostacolarono ed emarginarono
per diversi anni, portandola al ritiro dalle scene verso la metà degli anni
ottanta.Torna in grande spolvero a Sanremo nell’89 col brano “Almeno tu nell'universo”, celeberrimo successo che le restituì una grossa popolarità spingendola
a riprendere pienamente la propria carriera attraverso nuovi album, nonché
numerosi concerti ed apparizioni televisive. Negli anni novanta fu pertanto
protagonista di altri grandi successi come “La nevicata del '56”,” Gli uomini non cambiano” e “Cu 'mmè”, duetto con Roberto Murolo che rilanciò la
canzone napoletana. Proprio nell’edizione di
Sanremo del ’92 il voto del primo posto sarebbe toccato a
Mia, una sorta di vittoria negata
proprio negli ultimi tempi è stato riaperto il caso del festival del ’92. All’interno dell’esposto il Codacons cita anche una puntata del
programma Rai3 “Novecento” durante il quale Pippo Baudo, conduttore
di Sanremo ’92, avrebbe ammesso tali fatti.
Ad avvalorare la tesi di una possibile alterazione della classifica la
circostanza secondo cui Gianni Ippoliti, nel corso dell’edizione del Festival del 1992, avrebbe
anticipato in diretta e prima della conclusione della gara la vittoria di Mia
Martini, episodio che potrebbe aver
portato a modificare la classifica finale della kermesse allo scopo di evitare
sospetti nei telespettatori.Morì a soli quarantasette anni in circostanze mai
del tutto chiarite. Fu trovata priva di vita nella sua abitazione il 14 maggio
1995, dopo due giorni dal decesso.
Ciao Mimì!
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