“U risu d’Azata” il martedì grasso è carico di tradizioni in Calabria.





di Maria Lombardo



Un piatto davvero molto antico e molto nutriente ma di un sapore sopraffino. Il pranzo o la cena del martedì grasso al culmne dei 5 giorni di baldoria e abbuffate, deve concludersi almeno con questo piatto. Il giorno dopo farà ingresso a corajisima e quindi per 40 giorni si farà una dura astinenza da tutte le pietanze del Carnevale.  Ma perché si chiama risu dAzata perché il martedì grasso si fa lalzata ossia si toglie la carne dalla mensa. Vi fornisco gli ingredienti:
500 grammi di riso olio evo
aglio
cipolla
 una carota
sedano
passata di pomodoro
due uova sode
200 grammi di salsiccia fresca
fhrittula usatela se vi piace ma in passato era obbligatoria
caciocavallo silano
formaggio pecorino grattugiato
sale

Ora andiamo alla preparazione:
Per iniziare bisogna sbriciolare il salame in olio, aglio e cipolla e rosolare. Preparate la passata di pomodoro e lasciate cuocere il sugo secondo i vostri gusti. Cuocete il riso in acqua salata e scolatelo al dente mantenendo un po’ di acqua di cottura. Dopo la  scolatura il riso va buttato nel sugo  aggiungere la fhrittula a pezzetti, lasciare cuocere ancora un poco e poi spegnete.Attenzione il passaggio della fhrittula fatelo se vi piace. Aggiungete il caciocavallo tagliato a cubetti e il formaggio grattuggiato rimestando bene, alla fine l’uovo sodo a pezzetti. Oleate una teglia se vi piace gratinato mettete il riso e concludete la cottura in forno. Una volta lo mangiavano senza gratinatura.

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