MESORACA (kr): VI PORTO A VISITARE IL Santuario del SS. Ecce Homo.
di Maria Lombardo
Oggi per Viviamo la Calabria siamo a Mesoraca nel Crotonese borgo creato dagli Enotri poi abitata anche dai Greci.
Terra che chiamarono” Mesorachion” terra
tra due fiumi,il Reazio e il Vergari. Inoltre posta tra i monti della Sila piccola ed il medio Jonio.
Passeggiando fra le strette viuzze del suo centro storico, numerose sorprese si
palesano agli occhi attenti dei visitatori che vi trascorrono almeno poche ore.
Oltrepassata la frazione di Filippa, verso i monti del Parco Nazionale della
Sila, si mostra in tutta la sua incantevole beltà il “ Santuario dell’Ecce
Homo” che da secoli ormai ospita una comunità di Francescani Minori
dell’Osservanza. Il Cuore spirituale del santuario è la scultura dell’ Ecce
Homo, opera di fra Umile da Petralia. Attenzione ne parlerò prossimamente di
questo pregevole mezzo busto ligneo.Fra il 1500 ed il 1600, tre conventi
francescani vennero dedicati al culto della passione di Cristo. Il convento
della Sacra Spina di Petilia Policastro, il convento di Cutro, dove lo stesso
frate scolpì un affascinante Crocefisso e il monastero di Mesoraca, un circuito
a tre tappe denominato il “triangolo del sangue”. Adagiato come detto su un
poggio verdeggiante ed ameno, la data di edificazione del Monastero è
sconosciuta. Secondo la tradizione, pare vi
abbia soggiornato Papa Zosimo, eletto pontefice nel 417. Il nome del
monastero è dovuto alla presenza della Sacra Effigie del SS Ecce Homo, statua
in legno scolpita da Frate Umile da Petralia nel 1630. L'interno della chiesa è
ricco di opere d'arte tra cui spicca la Madonna delle Grazie, in marmo bianco
di Carrara, datata 1504 e firmata Antonello Gagini. Numerose sono le opere
pittoriche tra le più importanti i dipinti su tela di Cristoforo Santanna, uno
per ogni altare. Nel XVI secolo soggiornò come novizio Sant'Umile da Bisignano:
la sua cella, da dove esegui diversi miracoli, è conservata e ora adibita a
cappella. Nel 2010 nel boschetto del santuario è stata collocata una statua in
bronzo che raffigura San Francesco d'Assisi, alta circa 2 metri e mezzo,
opera dello scultore Carlo Cistaro. Nel periodo in cui Fra Umile
rimase a Mesoraca si ricorda un avvenimento miracoloso, la notte prima degli
esami di dottrina cristiana che avrebbero
ammesso definitivamente il fraticello nell’Ordine, frate Umile sconvolto
nell’accorgersi che la sua mente sembrava improvvisamente sgombra da quanto
aveva cercato di imprimervi, si era prostrato ai piedi dell’altare maggiore
sovrastato da una marmorea statua della Madonna delle Grazie, scolpita nel 1504
dal noto scultore siciliano Antonello Gagini. Il frate chiedeva alla Vergine
sostegno la quale gli parlò: “Non temere, figlio
mio. Sarà mia cura confortarti”. Del dialogo fu primo testimone il padre
guardiano che poi riferì alla Comunità quando frate Umile superò brillantemente
la prova. Inoltre di grande effetto è bellezza rimane la cappella del SS. Ecce
Homo, a forma ottagonale terminante a cupola ed aggiunta alla chiesa nel 1870,
è decorata con scene della presentazione di Gesù al popolo dopo la
flagellazione, opere di Pasquale Griffo, del 1835.
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