“La signorina” dello Stretto: il pesce sciabola tra Bagnara Calabra e Scilla


 di Maria Lombardo

E’ considerata la signorina dello Stretto!  Presente soprattutto tra Calabria e Sicilia, in particolare nello Stretto di Messina.È conosciuta come signorina, per il suo corpo sinuoso, allungato e piatto, senza squame, ha una caratteristica forma a nastro, con una pinna dorsale costituita da raggi spinosi, lungo fino a 2 metri e con un peso massimo di 6-8 kg. Il colore è argenteo, a volte con una o più fasce longitudinali di colore giallo oro sui lati, pinne gialle e trasparenti. Anche la testa è caratteristica, a punta, con una cresta, occhi piuttosto grandi, mandibola robusta e bocca ampia munita di denti aguzzi che gli danno un aspetto vagamento minaccioso.Involtini, cotolette, o semplicemente grigliato, è una vera bontà, che impazza nei ristoranti e nelle cucine di tutto lo Stretto.Bagnara Calabra e Scilla, sono i giacimenti che, pescandolo, ne preservano la cultura e le tradizioni. Preferisce i mari caldi e vive nei fondali, addirittura fino a 700 metri di profondità, ma può risalire fino a 20-30 metri. Il pesce sciabola ha una carne ottima, magra, soda, di sapore delicato e con poche lische (adatta quindi ai bambini), nella quale sono però spesso presenti parassiti Anisakis che, tuttavia, vengono neutralizzati da una corretta cottura. A fronte di circa 100 calorie per 100 g, contiene quasi 20 mg di proteine, 1,30 mg di lipidi ed è ricco di fosforo, selenio e Omega3. E’ disponibile tutto l’anno, ma è più abbondante in primavera perché si avvicina alle coste ed è più facile pescarlo. Essendo privo di squame il pesce spatola, dopo averlo eviscerato, può essere pulito passando semplicemente un panno lungo tutto il corpo, facendo però attenzione a non ferirsi con i suoi denti aguzzi. Le lische sono facili da eliminare e, una volta sfilettato, conviene tagliare il pesce a pezzi regolari.E’ molto versatile in cucina e si può cuocere in forno e in umido ed è molto apprezzate fritto, impanato o no, da solo o insieme a verdure di stagione per un ricco fritto misto.Ottimo in agrodolce, fritto e insaporito con aceto e miele, oppure in padella con pomodorini, capperi e olive.Buoni risultati si ottengono anche con la cottura alla griglia che va però sorvegliata per evitare di prolungarla eccessivamente e rendere la carne stopposa.

 


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