La Villa Comunale di Reggio Calabria.


 di Maria Lombardo

La storia della Villa Comunale di Reggio è piena di storia e di situazioni di progresso che col passare del tempo hanno lasciato il passo a degrado ed abbandono. Villa Umberto I costituisce la caratteristica peculiare della città dello Stretto riempendo l'area più vasta del centro storico del centro. Non tutti sanno che prima di essere zona vocata al passeggio o al ristoro nelle infuocate giornate calabre, fu acquistata nel 1850 dalla Società Economica e Comizio Agrario che la destinò a Orto botanico. Effettivamente venivano studiate numerosissime piante sconosciute al territorio, tra cui l'annona pianta portata dalle Ande, che oggi adorna il lungomare Falcomatà ed utilizzato con marchio protetto nell'arte culinaria. Nel giardino della Villa Comunale crescono specie vegetali per lo più rare ed esotiche di grande valore scientifico e storico. Questo però è solo l'esempio lampante di un passato florido per la Villa Reggina. Nel 1880 venne realizzato l’Osservatorio Metereologico e Geodinamico proprio quando il Sindaco Demetrio Tripepi rese pubblica l'area destinandola a giardino. Adibito a giardino ricco di infiorescenze e maestosi alberi nel settembre del 1896 durante la festa della Madonna della Consolazione venne reso fruibile ai Reggini. Notizie scarne e sporadiche in merito alla Villa riesco a reperire dopo questo passato fatto di studi e di notorietà. Nel 1907 davanti la figura di Vittorio Emanuele III, l'amministrazione cittadina concede il nome di Giardini Pubblici Umberto I scolpendo un busto in bronzo creato da Concesso Barca. E' soprattutto importante specificare che oltre ad essere zona verde conserva molti manufatti artistici: Portale di Casa Vitrioli per esempio appartenente ad un palazzo distrutto nel sisma del 1908. Numerosi busti bronzei di insigni Reggini sono dislocati nell'area. Partendo dal portale di Casa Vitrioli fino al “Laghetto dei Cigni” vi è Il “Viale delle Colonne“, così detto per la presenza dei resti di colonne romane.Nei pressi dello specchio d’acqua, fino a qualche decennio fa si trovava un piccolo zoo che ospitava tra gli altri, in condizioni non certo ideali, delle scimmie e dei leoni, immancabile attrazione per i più piccini. Oltre allo zoo c’erano numerose giostrine e un trenino che percorreva l’intera area in un gradito giro panoramico. Le panchine poste sotto le ampie chiome degli alberi offrivano ospitalità a chi desiderava tranquillità specie tra i più anziani e le coppiette in circa di qualche innocente effusione amorosa.Oggi la Villa Comunale è nel degrado più assoluto frequentata da beoni, extracomunitari, sventurati senza fissa dimora e delinquenti.


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