L’Arrivo degli arbëreshë in Calabria


 di Maria Lombardo

Verso la metà del 1400 si verificò l'invasione progressiva dell'Europa orientale e così anche dell'Albania da parte dei turchi-ottomani. L'unico popolo che seppe resistere all'avanzata turca fu proprio quello albanese. La resistenza albanese si era organizzata in una lega, la Lega Albanese di Alessio, che faceva capo a Giorgio Castriota da Croia, meglio conosciuto come "Scanderbeg", passato poi alla storia d'Europa come “defensor fidei” e “atleta Christi”, colui il quale, bloccando per cinque lustri l'avanzata militare musulmana, consentì al Vecchio Continente di allontanare lo spettro del terrore turco-ottomano e di acquisire rinnovata fiducia sulle sue forze e di sperare in un destino diverso da quello funesto che spazzò via la capitale della cristianità orientale, cioè Bisanzio. In quel periodo, il re Alfonso I° d'Aragona, chiamato il Magnanimo, re del regno di Napoli e del regno di Sicilia, chiese aiuto a Castriota, suo alleato, per reprimere la congiura dei baroni. Fu così che in suo soccorso giunse il nobile condottiero albanese Demetrio Reres, che portò con sé un folto seguito di uomini con l’aiuto dei quali riportò all'obbedienza i baroni che si erano ribellati alla sua autorità e a quella del re. Uno di quei ribelli era il marchese Antonio Centelles che occupava alti incarichi. Demetrio Reres venne quindi al comando di un gruppo di armati con al seguito le famiglie. Per ricompensa dei servigi resi, il Re di Napoli, nel 1448 lo nominò Governatore della Calabria. Centelles fu sconfitto nel febbraio del 1445, per cui dopo tale data risalgono i primi insediamenti albanesi, che avvennero su territori confiscati allo stesso Marchese Centelles. I sui uomini si distribuirono in diversi paesi della provincia di Catanzaro, andando a ripopolare casali abbandonati, i primi insediamenti furono quindi Amato, Andali, Arietta, Vena e Zangarona, seguiti da Caraffa, Carfizzi, Pallagorio, S. Nicola dell'alto e Gizzeria. Successivamente, con l'intensificarsi dei rapporti tra il regno di Napoli (di cui la Calabria faceva parte) e i nobili albanesi (tra i quali lo stesso Giorgio Castriota Scanderberg , eroe nazionale delle popolazioni albanesi, altri soldati e famiglie di soldati poterono stanziarsi in ulteriori territori dati come ricompensa per i servigi resi. La concessione di quei primi luoghi, circa 570 anni fa permise poi a molti arbëreshë di emigrare esuli in questa terra più sicura durante l'avanzata degli invasori Ottomani.


Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese

” U SACCHIETTU” di Longobucco (CS)anticipiamo il Capodanno Calabrese!