“ A Candilora ntà Calabria” : “ova fritti e salimora” piatto della tradizione.



di Maria Lombardo



La festa della “Candilora” apre in Calabria il Carnevale ed è come spiegato nell’articolo in questo blog dedicato alla festa delle candele una giornata dedicata al cibo. Inoltre cari lettori se avete pazienza oggi parlo di “salimora” ma altro non è che i “frisulimiti” o “cucurci” di cui ho ampiamente parlato sempre in questo blog ed in altri. Questo piatto antico e tradizionale si mangia
 quando ,nel periodo invernale, si “ammazza” il maiale . Un rito che si chiama “lutto” ma è in realtà una festa si invitano gli amici e parenti e dopo la lavorazione delle carni, si mangia tutti insieme assaggiando le parti del maiale che, ahimè è stato ammazzato! Il detto ” del maiale non si butta niente ” è verissimo , qualsiasi parte viene lavorata e mangiata. Infatti con la “salimora” si preparano uova fritte deliziosissime.Rispetto a tutti i piatti fatti col maiale questo ho deciso di assaggiarlo! Due gli  ingredienti uova e “ salimora” o come volete chiamarli  nei vostri dialetti.
Ed ecco come prepararli:
In una padella mettete 2 cucchiai di “salimora” per uovo e fatele sciogliere in una padella. Quando saranno ben calde  rompete 2 uova nella “salimora”  e fate cuocere finchè ai lati dell’albume si fa la crosticina dorata . Aggiustate di sale, se necessario, perchè la “salimora” è già salata.
Gustate queste uova fritte con “ salimora”con pane fresco croccante e un pizzico di peperoncino!

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