“CULLURUNE CU' I FRISULIMITI”: LA CALABRIA DEI PANI ANTICHI.





di Maria Lombardo



Questa è veramente una ricetta che si sta perdendo come molte nei meandri del passato, una ricetta legata alla panificazione intendiamoci.Si tratta di un pane di semola realizzato con i frisulimiti (che nel mio mio dialetto vengono denominate frisulagglie, nei paesi vicini resimuggli, nel catanzarese cicoli o cìculi, nel cosentino scarafuagli ecc.) ovvero piccoli pezzetti di carne di scarto di maiale (come pelle, orecchie, zampe) tritati, bolliti e immersi nel loro grasso. Quando si dice che del maiale non si butta via niente, è la pura verità perché con gli scarti si realizza questa sorta di crema gustosa e prelibata con cui i calabresi realizzano deliziose specialità. Ecco cosa serve per confezionarequesta delizia
400 g di farina di semola rimacinata di grano duro
100 g di farina 00
50 g di lievito madre secco
400 g circa di acqua tiepida
250 g di frisulimiti
50 g di strutto (degli stessi frisulimiti)
mezzo cucchiaino di peperoncino piccante calabrese in polvere
9 g di sale
Ora immergiamoci nel procedimento:
Ammorbidite i frisulimiti in un tegame e poi fateli raffreddare. Mescolate le farine ed il lievito man mano mettete lacqua. Ed ora impastate energicamente! Ora unite lo strutto, il peperoncino e i frisulimiti ed infine, il sale. Otterrete un impasto molto morbido ed elastico, copritelo con  uno strofinaccio e lasciate lievitare ad una temperatura di 26° circa per almeno 6- 8 ore.
Quando l'impasto sarà triplicato di volume, formate 3 ciambelle di pane del diametro di 20 cm e posizionateli sulla teglia da forno rivestita di carta. Fate lievitare un'altra mezzoretta, poi cuoceteli in forno caldo a 200°  i primi 10 minuti, poi abbassate a 180° e proseguite per altri 10-15 minuti,  fino ad intensa doratura.Mangiatelo caldo sentirete la fragranza della meglio Calabria!


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