Sapete che alcuni liberali calabresi e siciliani ebbero salva la vita perchè i regi issarono bandiera Inglese creando incindente diplomatico


 di Maria Lombardo

Quello che successe a Napoli in quel 15 maggio del '48 sconvolse in primo piano le Calabrie. Nacquero gran numero di comitati di sicurezza, a Cosenza si formò addirittura un governo provvisorio, del quale si misero a capo i Deputati Raffaele Valentino, Giuseppe Ricciardi, Domenico Mauro ed Eugenio De Riso, che pubblicarono anche un manifesto e iniziarono a raccogliere armi e uomini, chiedendo aiuto alla Sicilia.Il testo del manifesto era il seguente:

"I gravi fatti di Napoli del 15 maggio e gli atti distruttivi di quella Costituzione hanno rotto ogni patto fra il principe ed il popolo. Noi però, vostri rappresentanti, capi del movimento delle Calabrie, rafforzati dallo spontaneo soccorso dei nostri generosi fratelli della Sicilia, rincuorati dall'unanime grido d'indignazione e di sdegno che si è levato contro il pessimo dei governi, nonché nelle altre province nell'Italia tutta; certi d'essere interpreti fedeli del pubblico voto; memori della solenne promessa fatta dai dimissionari parlamentari nella loro nobile protesta del 15 maggio di riunirsi nuovamente, crediamo debito nostro invitare i nostri colleghi a convenire il 15 giugno a Cosenza per riprendere le deliberazioni interrotte a Napoli dalla forza brutale, e porre sotto l'egida dell'Assemblea nazionale i sacri diritti del popolo napoletano. Mandatari della Nazione, chiamiamo intorno a noi, e invochiamo a sostegno della libertà nazionale la fede e lo zelo delle milizie civili; le quali nel sostenere in modo efficace la santa causa, a tutelare la quale siamo stati forzati a ricorrere alla suprema ragione delle armi, sapranno mantenere la sicurezza dei cittadini e il rispetto alle proprietà, senza di cui non ci può essere libertà vera". I siciliani accorsero numerosi inviando il 12 giugno da Milazzo un corpo di seicento uomini con una batteria da campagna. Comandavano la minuscola schiera i Colonnelli Riboti e Longo, i quali, giunti a Cosenza, presero sotto di loro quelle poche migliaia di uomini che erano state raccolte nella regione. Ribotti fu nominato capo supremo di tutte le forze degli insorti. I regi invece si presentarono contre corpi armati : il primo, di quattromila uomini, al comando del Generale Ferdinando Nuziante, lasciò la capitale il 4 giugno e, sbarcato al Pizzo, si accampò a Monteleone; il secondo, di duemila uomini, agli ordini del Brigadiere Busacca, partì il 10 e, sbarcato a Sapri, si mise in marcia verso Castrovillari, dove doveva raggiungerlo il terzo corpo di duemila soldati, la massima parte a cavallo, guidati dal Brigadiere Lanza. I Calabro-siciliani vennero repressi duramente, in pochi giorni il governo provvisorio calabro e i principali autori dell’insurrezione erano in ritirata verso Tiriolo; il 7 luglio, le truppe napoletane, che nella loro avanzata avevano lasciato eloquenti tracce della loro ferocia, entravano in Cosenza. I siciliani però volevano far ritorno sull'Isola con l'aiuto del vescovo di Nicastro, ma il Generale borbonico rispose che era sua discrezione soltanto la resa.Ecco che gli isolani si imbarcarono su due brigantini ma a Corfù Salazar della Marina Napoletana, che li inseguiva con una nave, ebbe la discutibile e poco onorevole idea di issare una bandiera inglese; con questo inganno riuscì prima a raggiungerli e poi con la superiorità palese delle sue artiglierie a fermarli e a catturarli tutti. Li salvò dal patibolo l'Ammiraglio inglese Parker, venuto a conoscenza dell' inganno, in nome del suo governo, dichiarò "che avrebbe visto con profondo dispiacere qualunque atto di severità associato all'abuso della bandiera britannica". Il Governo Borbonico intuì la minaccia! Una cosa è certa i liberali marcirono in galera.


Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

” U SACCHIETTU” di Longobucco (CS)anticipiamo il Capodanno Calabrese!

Caria (VV), “A fera i maggiu” a Maria Santissima del Carmelo