CROTONE SECONDA SOLO A SPARTA E ATENE: MILONE DI CROTONE



di Maria Lombardo



Non mancava occasione che le colonie Magno Greche non inviassero i propri atleti alle varie Olimpiadi che si tenevano in Grecia. Ebbene si lo sport era l'unico modo per le colonie di poter far sentire forte la propria voce! Effettivamente italioti e sicilioti brillarono di luce propria nelle competizioni, gli atleti di Crotone vinsero 20 titoli in 26 Olimpiadi tra il 588 a.C. e il 488 a.C., tanto da essere secondi solo a Sparta, davanti ad Atene. Non a caso l'atleta più forte di tutti i tempi fu Milone di Crotone che si distinse nellaa disciplina di lottatore e pugile. A Kroton l'arte ginnica era progreditissima consigliata dalla famosa scuola medica locale quale mezzo da associarsi alla dieta per garantire la salubrità del corpo. Ma, prima di lui anche Pitagora seguiva l'antagonismo ed una buona dieta poiché era il suo “status” a richiederlo. Fu sempre un crotoniate a vincere le prime Olimpiadi nel pugilato un tale Daippos.Ecco che dire di questo fenomeno della natura:”Milone vinse per 10 volte le gare Istmiche, 9 volte le Nemee e 6 volte i Giochi Pitici di Delfi che si tenevano in onore di Apollo”. Conosciuto ovunque per questa forza sovrumana era temutissimo a ragion dovuta aggiungerei. Inoltre a precederlo oltre la fama di uomo più forte del mondo conosciuto furono anche le storie che aleggiavano sulla sua persona rendendolo immortale. Si narra, infatti, che in occasione di un terremoto che colse il gruppo dirigente mentre era in riunione proprio in casa del filosofo samio, Milone si sostituì ad una colonna spezzata dal sisma reggendo sulle sue spalle il soffitto dell'abitazione per quei minuti necessari a sgomberarla completamente salvando i convenuti. La sua lunghissima carriera la concluse per opera di un suo concittadino che lo battee. Il suo prestigio sociale fu altissimo, tanto che sposò la figlia di Pitagora e la sua casa ospitò il sinedrio pitagorico. sacerdote presso il santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna, Milone fu addirittura considerato una personificazione di Eracle: con gli attributi dell'eroe guidò come stratega i concittadini nell'epico scontro che portò alla distruzione di Sibari (510 a.C.). Inoltre anche la sua morte fu colorita ed ammantata di leggenda narra di un grosso albero di ulivo sezionato da un fulmine, posto nel bosco sacro di Hera sul promontorio lacinio. Milone, un po invecchiato, infilò le mani per divaricarne il tronco, ma abbandonato dalle forze l'Olimpionico rimase bloccato e finì dilaniato dalle belve feroci. Bisogna ricordare che altri atleti si distinsero in altre categorie. ASTYLOS fu plurivincitore in tutte le specialità della corsa , dunque, triastes, cioè vincitore in tutte e tre le gare nella medesima Olimpiade. negli ultimi due agoni, egli, tuttavia, gareggiò come siracusano dopo aver cambiato cittadinanza. PHAYLLOS, vincitore nei giochi pitici una volta nello stadio, e due nel pentathlon, del quale le fonti ricordano strabilianti primati: 29 m nel lancio del disco, quasi 17 nel salto in lungo. L'estrazione sociale aristocratica di Phayllos è comprovata dalla sua partecipazione con una trireme armata a proprie spese, alla famosa battaglia di Salamina (480 a.C.). Torniamo a Milone una sua statua è conservata al Louvre in cui viene divorato da un leone mentre nella sua Crotone è ricordato poco e male!

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