Il Palazzo del Marchese di Francia a Santa Caterina allo Ionio (Cz)
di Maria Lombardo
Adagiato su un poggio di una
bellissima valle c'è Santa Caterina dello Ionio , citato anche come Santa
Caterina di Badolato. Borgo medioevale tra i più suggestivi con i suoi palazzi
nobiliari ed i portali in granito locale. La sua storia è sempre stata legata a
baroni che hanno tenuto i “caterisani” sotto scacco fino al 1806 quando i
francesi decidono di abolire la feudalità. Ultimi a “reggerla” i Di Francia!
Subito dopo i caterisani vivono una fase in cui Santa Caterina diviene
Universitas e si respira aria diversa. Il paese cresce e prospera artigianato e
turismo. Lo Ionio meridionale è il suo regno e da tempo la sua spiaggia riceve
riconoscimenti a livello nazionale come la bandiera verde.
Ma chi erano i Di Francia marchesi
e padroni di un bellissimo palazzo stile liberty ubicato nel centro storico di
Santa Caterina? Questi nobili giunsero in questo borgo con Cesare che diede
inizio al ramo “caterisano”, riuscì a salvare qualche parte dell'ingente
patrimonio di famiglia dell'avanzata sanfedista, mentre, il fratello Francesco
scappò negli Stati Uniti.
Da Monteleone i Di Francia giunti a
Santa Caterina si imparentarono con i nobili Badolato e presero possesso di un
magnifico palazzo nel centro storico. In seguito riescono ad imparentarsi anche
con i Caristo di Stignano proprietari della meravigliosa villa settecentesca.
La storia del palazzo dei Di Francia si interseca con un grande disastro che
colpì il borgo caterisano, l'incendio del 29 luglio del 1983 il centro storico
venne distrutto. Si salvò la sola porta dell'acqua dalla quale si giunge alla
Chiesa Matrice.
Il palazzo interessato in toto dal
fuoco vivo ha visto risparmiati pochi elementi. E' possibile notare il portale
in granito di questa meraviglia calabrese, è scampato l'abbeveratoio in granito
dove si dissetavano i cavalli della famiglia. Inoltre a salvarsi tutti i pezzi
in granito locale, come la finestra della cappella gentilizia ed ancora i maniglioni
in bronzo del portone principale che raffiguravano dei cani.
Con l'incendio del 1983 andarono
persi quadri, monete antiche, tappezzerie, le armi antiche custodite
nell'armeria, e gli splendidi affreschi della "stanza delle Pernici"
rappresentanti scene di caccia. Un vero peccato!
Le guide locali ricordano
perfettamente come erano: la loro scuola, la villa del Marchese Di Francia, il
palazzo della famiglia Badolato, ogni vicoletto è custode di qualche aneddoto
legato alla loro infanzia. L'incendio in questione non è riuscito a scalfire la
vita turistica del borgo poiché i monumenti sono copiosi tra cui chiese e
palazzi nobiliari con splendidi portali in granito.
Ancor oggi, Santa Caterina, si
presenta come un dedalo di stradine, di salite e discese, di vicoli e vicoletti
dove le costruzioni sorgono fitte fitte ma che a tratti si aprono in scorci con
panorami incredibili, dove la natura sfoggia, in ogni stagione, i suoi colori
più belli e l’azzurro del cielo si specchia nelle acque del mare.
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