San Zaccaria da Santa Severina diviene Papa!
di Maria Lombardo
Eletto papa dal 741 al
752 San Zaccaria nacque a Santa Severina nel Crotonese. Fu uno dei Papi che
doveva “comportarsi” come un monarca aprendo delle contese con i Longobardi e
gli esarchi di Ravenna. A Terni infatti ottenne dal Re Longobardo la restituzione
di alcune città sottratte Amelia,Orte, Bomanzo, Olesa e quella parte di Sabina
strappata alla Chiesa. Trattò spesso con Liutprando giocando sulla forza
religiosa del Longobardo che a sua volta restituì alla Chiesa Ferrara, Ravenna,
Cesena, Forlimpopoli, Forlì e Comacchio. Inoltre le sue trattative coincisero
poi col successore di Liutprando, Rachis, da cui ottenne Perugia, Pentapoli
ossia Rimini, Fano, Pesaro, Urbino e Osimo. Diplomatico onesto e sottile!
Stipulò perfino una pace ventennale che durerà poco , la Chiesa aveva deciso di
allontanare da Roma ogni potenziale nemico o concorrente, anche se questi era
Longobardo. Inoltre a Ravenna il Papa stesso non ne fece parola volendo
lasciare libertà al popolo barbaro.Il carisma del Papa calabrese spinse il
nuovo Re Longobardo a vestire l'abito benedettino a Montecassino. Poi decise
per il monastero anche Carlomanno che fu consacrato proprio dal Papa di Santa
Severina. Il suo pontificato fu dedicato al restauro di diversi monumenti e
case cristiane come il Laterano e mise approvazione per l'elezione di Pipino
sul trono dei Franchi. Egli infatti considerava adatto Pipino che era più forte
piuttosto che il debole Childerico III, Pipino diede vita ai Carolingi da cui
discenderà Carlo Magno Imperatore del Sacro Romano Impero. Atal proposito
riporto la clausola di unzione:” Il potentissimo signore Pipino fu innalzato al
trono per autorità e comando del papa Zaccaria di santa memoria, per unzione
del santo crisma ad opera dei beati vescovi della Gallia e per elezione di
tutti i Franchi. Dopo tre anni, per mano del pontefice Stefano, nella chiesa
dei beati martiri Dionigi, Rustico ed Eleuterio – dove è arcivescovo e abate il
venerabile Fulrado – in un solo giorno fu unto e benedetto re e patrizio, nel
nome della santa Trinità, insieme con i figli Carlo e Carlomanno. Nello stesso
giorno, in quella stessa chiesa dei beati martiri, il pontefice benedisse con
la grazia dello Spirito Santo la sposa del re potentissimo, la nobilissima
Bertrada – devotissima e zelante del culto dei martiri – vestita dei paramenti
regali.Contemporaneamente fortificò con la grazia dello Spirito Santo i
principi dei Franchi e fece a tutti loro divieto, pena la scomunica, di
scegliere mai, per il futuro, un re di discendenza diversa da quella di coloro
che la misericordia divina si era degnata di innalzare e che su intercessione
dei santi apostoli – aveva voluto confermare e consacrare per mano del
beatissimo pontefice, loro vicario. Clausola per l’unzione di Pipino, SS 15/1,
p. 1. Ma torniamo sulle opere che fece su Roma, al Laterano fece erigere un
triclino e molti dipinti intorno ad esso, per ricordare ai suoi successori che
erano Pontefici non solo di Roma , ma anche di tutta la terra. Fece inoltre
molta elemosina sia ai poveri che ai tanti pellegrini, inoltre era suo costume
accorrere da tutti i bisognosi in prima persona. Zaccaria fece costruire tre
villaggi che chiamò Domucultae e lo spopolamento in parte si attenuò, tanto che
il papa Adriano I, venti anni dopo, fondò altre quattro Domucultae nell’agro
romano. Siamo al tempo in cui l'agro romano si spopolava per agglomerarsi
nell'Urbe. Ai suoi sacerdoti ligi nel concedere elemosine impedì di dir messa a
capo coperto e impose di portare la lunga sottana sia sull'altare che per la
città di Roma. Mise all'indice un solo scrittore sto parlando del francese
Adelberto reo di aver senza nessuna prova inventato 7 arcangeli. Così oltre a
Michele, Raffaele e Gabriele, si ebbero anche Uriele, Raguele, Tabaele, Inia,
Tubua, Saboc e Simiele. Una soltezza che però non pagò col rogo ma ordinò che
fosse conservata negli archivi papali per dimostrare l’infondatezza delle sue
teorie.Dopo la sua morte, Zaccaria venne sepolto nella Basilica di San Pietro
in Roma dove fu anche effigiato in un grande medaglione sovrastante la navata
principale, ma nel 1600, alla scoperta dell’inesistenza della “papessa
Giovanna”, l’immagine della sua testa venne collocata al posto di quella della
fantasiosa donna che aveva una sua icona nella cattedrale di Siena.
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