In Calabria si mangia anche il glicine fritto: piatti antichi!
di Maria Lombardo
Spesso quando si viene in
Calabria si pensa a quelle deliziose frittelle di fiori di zucca ma vi assicuro
che mia nonna oltre alle frittelle di sambuco o di acacia friggeva anche il glicine. Sono
ricette di una Calabria antica e che sapeva utilizzare tutto! Andiamo alla ricetta:
fiori di glicine
100 g di farina 0
100 gr di fecola
Acqua qb
sale qb
olio per friggere
Ora seguite il mio procedimento iniziate dalla
pastella farina e acqua occhio il sale non mettetelo nella pastella.Lasciate
riposare la pastella un paio d’ore in frigo. Quando siete pronti per friggere immergete
i
fiori a grappoli, lasciando sporgere il picciolo e friggerli, pochi alla
volta, in olio profondo. Se non volete friggerli a grappoli interi potete anche
separare i fiorellini, passarli nella pastella e poi prelevarli con un mestolo
forato per metterli nell’olio. Ma è decisamente più pratico il primo caso. I fiori di glicine si possono fare anche dolci mettendo alla fine, invece
del sale, una spolverata di zucchero a velo.
Provateli poi mi direte
che ho ragione!
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