Il viaggio in Provenza, San Francesco il Paolano ed il miracolo per la peste Fine XV secolo.
di Maria Lombardo
Ed ecco che il più grande Santo di Calabria approda
nella cittadina di Fréjus che era colpita da una micidiale peste. Circa
metà della popolazione era morta, molti altri cittadini erano fuggiti.
Tantissimi erano rimasti chiusi in casa per timore del contagio.Ormai la fama
del taumaturgo Francesco si
propagava sempre più, fino ad arrivare alla corte francese. Partì dalla
Calabria, diretto verso la Francia. Prima di arrivare a destinazione, fece due
tappe: Napoli e Roma. Per raggiungere la destinazione, sbarcò a
Bormes-les-Mimosas. Francesco si trovò, sin da subito, dinanzi alla micidiale
peste che stava martoriando
tutta la regione della Provenza francese. Fu così che fronteggiò subito
l’epidemia, liberando la cittadina dal morbo assassino. Si diresse, allora,
verso la cittadina di Plessis-lès-Tours, dove risiedeva il re Luigi XI. Sulla
strada, farà tappa a Fréjus, epicentro della peste. Il Santo vedendo la
popolazione ormai allo stremo intervenne! Si precipitò per le strade ed iniziò
a benedire tutto cose e persone, fu così che la Provenza si salvò ed ancora
oggi ricordano quel divino intervento.
Ogni anno, infatti viene organizzata una maestosa processione in suo onore. Prima di girare per le strade cittadine, la statua del santo di Paola, viene fatta approdare al porto. La festa è conosciuta con il nome di “Bravade”: al sacro, si mischia il profano. Alla processione partecipano diversi corpi militari: rulli di tamburi, raffiche di spari a salve, musica e balli, accompagnano il corteo.
Ogni anno, infatti viene organizzata una maestosa processione in suo onore. Prima di girare per le strade cittadine, la statua del santo di Paola, viene fatta approdare al porto. La festa è conosciuta con il nome di “Bravade”: al sacro, si mischia il profano. Alla processione partecipano diversi corpi militari: rulli di tamburi, raffiche di spari a salve, musica e balli, accompagnano il corteo.
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