CRISSA – NOTIZIE STORICHE ED ARCHEOLOGICHE
DI MARIA LOMBARDO
“A Temesa di Naubolo i nepoti, permar verranno, ove di Teti in senovolgesi, il duro capo dell’Ipponiomonte, Lampete .e de’ confini diCrissa, solcaron l’opposto suolo Crotoniate, il patrio di lilea,(…)”
Sul tessuto urbano poco c’ è dato sapere, la polis è sicuramente una sfinge archeologica. Tuttavia sulla sua posizione e sull’etimologia del suo nome si sono sprecati fiumi d’inchiostro ma a conti fatti senza poter fissare date, avendo poche fonti scarne e malsicure ho cercato di dare nuova linfa a questa importante città Magno Greca.
Sebbene le fonti storiche più autorevoli, sono discordanti sulla polis in questione, Crissa venne situata probabilmente in tanta armonia di terra e cielo, il suo sito salubre ferace ed abbondante permise ad i primi elleni (i Focesi) di porre in questo luogo i propri numi, proprio nei pressi dell’Angitola :” pone il Barrio la Crissa di Leofone”.
Fondata da Crisso fratello di Panopeo nel VIII sec A. C, vede aleggiare sulla sua fondazione una serie nutrita di miti, il più accreditabile vista la posizione geografica e che quando il Focese si trovò in difficoltà per salvare la polis dai nemici, scacciò i presunti a colpi di bastone con le famose “botte da orbi “: San Nicola, proprio a lui oggi è dedicata la ridente cittadina di San Nicola da Crissa. Sulla stessa scia d’onda risulta essere anche il Marafioti che nella sua augusta opera che porta titolo Chroniche et Antichità di Calabria dice:”(…) è la prima volta che una colonia focese distaccata da Reggio, fosse situata nella Regione Breza (…) lontano dal mare alla foce del fiume Angitola fu Crissa”.
A conti fatti, senza ombra di dubbio, circolano numerosi miti e leggende sulla storia epica della cittadina Magno Greca come la più accreditabile che nel I sec. visse in quest’area Crixio il Gallo con altri gladiatori, che ivi trovarono riparo. I Crisseni si espansero nell’area che scelsero fondando anche l’antica Napetia ( oggi Pizzo) ma di tutto questo si conserva un pallido ricordo.
Sebbene le consorelle Napetia e Hipponion ebbero storie diverse, ed i resti sono stati riscoperti grazie alle scorribande e numerosi sismi Crissa, andò dispersa e le sua vestigia così obliate. E’ cosa certa, invece studiando con attenzione le parole di Ilario Tranquillo, lo storico di Francavilla, singolare quando nella sua Storia Apologetica dice:” Napetia fu la vera discendente sulla fine di Crissa”.
Tuttavia, questa deficienza di materiale bibliografico, epigrafico ed architettonico, come si sa, è da ascrivere ad un complesso di cose che hanno caratterizzato la vita di queste comunità soggette, oltre che alle solite scorrerie turchesche e agli eventi naturali cui questa terra fu sempre soggetta, soprattutto al fatto che una vera campagna di scavi sistematici non è stata mai eseguita, nonostante che il sottosuolo calabrese è un contenitore inesauribile di testimonianze architettoniche, per la conoscenza e lo studio della storia. Quel poco che conosciamo su Crissa viene fuori a seguito di circostanze spesso fortuite, in quanto, una campagna di scavi veri e propri non fu mai compiuta.
Commenti
Posta un commento
Dimmi cosa ne pensi!