IL MIELE DI AMARONI (CZ) LA “CITTA’ DEL MIELE” CALABRESE
di Maria Lombardo
Amaroni un piccolo centro del Catanzarese dove da sempre la sua vocazione turistica ed enogastronomica l’ha condotta agli altari della gloria per il suo speciale miele. Ci troviamo di fronte ad una tradizione che si tramanda di padre in figlio proprio come uno speciale segreto di famiglia. Arte antica qui, quella del miele. Mieli dal colore ambrato vengono prodotti nelle aziende tutte a conduzione familiare. Eh si, i segreti non si svelano. Il miele di Amaroni è infatti conosciuto ed apprezzato anche fuori regione. Ma non è il solo miele quello di Amaroni in Calabria la varietà di vegetazione favorisce molti luoghi. La api vengono curate come membri della famiglia probabilmente questa è una condizione fondamentale. Operose come non mai nel loro habitat naturale a 400 mt d’altezza le api hanno permesso ad Amaroni di diventare la Città del miele. Effettivamente qui il miele si è sempre prodotto fin dal tempo dei Greci che lo considerato il “cibo degli dei”.Lo raccomandava Pitagora come elisir di lunga vita e Omero ne descriveva la raccolta. Usato specialmente in pasticceria, specialmente di una pasticceria di nicchia rivalutata dagli chef e da quelle donne calabresi ancora legate alle tradizioni. Effetti terapeutici conclamati per questo dolce nettare calabrese usato per il mal di gola e tosse ma usato anche nella cosmesi: creme, balsami un tripudio di odori indimenticabili. Tante le varietà: al profumo di zagara il miele di agrumi, così chiamato perché prodotto dalle infiorescenze di diverse piante. Per il miele d’arancio spicca San Ferdinando nel Reggino altra città del miele calabrese di cui parlerò ampiamente in seguito. Quello di castagno, tipico delle aree collinari e montane della Sila, si caratterizza invece per la colorazione scura, il sapore deciso e aromatico, decisamente preferito da chi non ama i sapori troppo dolci. C’è il miele d’eucalipto, arcinoto per le sue proprietà terapeutiche in particolare come giovamento per le malattie legate a raffreddori o il millefiori che viene prodotto dal nettare di piante variabili, spontanee, coltivate e ornamentali. I mieli calabresi si dividono infatti in chiari e scuri, quello di Amaroni è un miele scuro tanto per capirci. Le arnie, detti “bugni villici” erano ricavate da tronchi di alberi o “si fabbricavano con vimini di salice intrecciati” come è riportato anche nel De re rustica di Columella. Dalla “pitta” (cioè il favo di miele) che si formava, si procedeva all’estrazione del miele che avveniva per torchiatura (torchi a mano). Visitate Amaroni ed assaggiate i dolci amaronesi al miele.
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