La Chiesa Matrice di San Ferdinando (R.C).




DI MARIA LOMBARDO

Questa settimana per VIVIAMO LA CALABRIA mi trovo a San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria, un bellissimo villaggio turistico con una storia recente ma intensa. Mi trovo qui per visitare la Chiesa Matrice voluta dai Nunziante. Per poterla ammirare si deve raggiungere la piazza del paese che porta il nome di Ferdinando Nunziante.Il 22 marzo del '44 Ferdinando Nunziante chiede al Re di ordinare al Comune di Rosarno lo stanziamento di 300 ducati per edificare una chiesa più grande, considerato che San Ferdinando era ormai cresciuta. Il Nunziante secondo gli studi attenti del Polimeni fa presente che la chiesetta edificata dal padre Vito adibita a contenere 100 persone ora non riusciva a contenerne:” circa mille” le quali sono costrette quando il tempo è buono ad ascoltare messa:” da fuori”(1). Aggiunge anche che il Comune di Rosarno possedeva la cifra ricavata dalle entrate dei fitti che i Nunziante pagavano e che il Comune poteva essere agevolato con il pagamento in rate. Inoltre i cittadini parteciparono alla costruzione con piccole somme di denaro e caricando pietre. Ferdinando II accoglie le istanze del Nunziante ed incarica il Ministro Santangelo di indagare con Rosarno, la risposta del Comune fu negativa intanto aveva disposto dei soldi per fare lavori su Rosarno stesso. Il diniego del Comune non fu completo tant'è vero che dispose l'ing. Gonzales di redarre un preventivo. Passano due anni solleciti e pressioni dei Nunziante inondano il Comune e soprattutto la Corte di Napoli, finalmente nel 1846 esprime parere positivo prima il Comune stanziando 295 ducati e poi altri 2240 su un preventivo di 7600 ducati. Incaricata ai lavori fu la ditta Nicola Forte di Scilla e nel 1850 il 7 settembre viene posta la prima pietra (2). Un voluminoso carteggio presso l'Archivio di Stato di Reggio si evince che i lavori andavano a rilento, bisognava spesso indirizzare preghiere e solleciti alle autorità provinciali (3). Dopo 12 anni di lotte nel 1856 parzialmente la Chiesa Matrice prende vita. La ditta Forte che intanto era divenuta Florio reclama il compenso in 566 ducati, la popolazione intanto era ascesa a 1700 persone e finalmente si ebbe la chiesa più spaziosa. Mancavano le suppellettili Francesco Barbalace dona con l'aiuto della cittadinanza un bellissimo organo artistico e con una donazione della famiglia Nunziante giunse una statua di San Ferdinando di Castiglia da Napoli che divenne patrono del Villaggio. Col tempo la Chiesa si arricchisce vengono donati panche e persino quadri di valore. Nell 1858 legata alla chiesa Matrice negli atti processuali della Gran Corte Criminale si trova una scena di vita paesana(4). Laura Pantano vedova di 45 anni filatrice viene denunciata dal parroco Nicola Sollazzo per il furto di un quadro raffigurante il Cuore di Gesù. Si dice che i dissapori tra il parroco e la Pantano si fecero aspri per delle dicerie e bloccò le messe commissionate. La filatrice pensò secondo il prete di portare il quadro nella sua abitazione. Con processo la Pantano venne dichiarata innocente:” incapace di commettere furti essendo di illibati costumi”. Subì i devastanti fenomeni tellurici del 1908 e fu più volte ristrutturata ed ammodernata.
(1) B. Polimeni San Ferdinando ed i Nunziante. Editrice Calabra Letteraria p 139.
(2) B. Polimeni …...opera citata.
(3) ASRC, inv,32\ 1 fascio 1047
(4) Registro misfatti n.12\ 1858 della Gran Corte Criminale di Reggio Calabria, IN ASRC INV.86 busta 249.

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