CALABRIA MISTERIOSA: I DIAPIRI SALIPICI DI ZINGA (KR)




di Maria Lombardo


Da quando mi occupo di turismo in Calabria sto scoprendo zone meravigliose della nostra Regione. Cose che addirittura disconoscevo, eppure in Calabria esiste un geosito di elevata importanza. In una suggestiva vallata la Valle del Vitravo sorge l’abitato di Zinga, una delle frazioni di Casabona unna terra d’emigrazione ubicata in quella zona che noi storici chiamiamo Marchesato di Crotone. Qui è possibile trovare una particolare vegetazione ed una moltitudine di specie rapaci che qui hanno nidificato. Di questa stupenda valle in questo contesto l’occhio però non viene catturato dall’aspetto faunistico o dalla rigogliosa flora ma da alcuni elementi naturali geologici: ci troviamo in uno spettacolare Geosito, uno dei più importanti d’Europa. Quello che rende unica l’area di Zinga è la presenza di quelli che, localmente, vengono chiamati “salpìe”, cioè dei corpi diapirici salini. Il diapiro calabrese viene scorto a causa del suo colore eburneo abbagliante. Il sale ad una temperatura elevata scaturisce dal terreno in maniera molto viscosa ed a contatto con l’aria si solidifica nelle strutture che spiegherò in basso. Questo evento meglio conosciuto come Crisi di Salinità del Messiniano trova nel Bacino Crotonese ed in particolare nel Geosito di Zinga uno degli esempi più spettacolari ed affascinanti.Questo fenomeno è ancora in fase di studio si cerca appunto di spiegare come mai questi blocchi di sale sono visibili a fior di terreno. Effettivamente il crotonese è una delle zone dove le miniere di salgemma sono copiose a tal punto da poterne ricavare una via del sale. Questi elementi vengono descritti come unici in Europa per la loro maestosità. Si inizia con l’ammirare un suggestivo arco scavato nell’araneceo( tipica pietra) É ben visibile perché ubicato sulla strada principale e perché valorizzato attraverso un breve percorso selciato e un belvedere. Ma non è l’ unico il geosito è vasto. Nel Geosito di Zinga molteplici sono gli elementi di interesse geologico e morfologico ma è il sale ed i diapiri che la rendono unica, attribuendogli un non so chè di fantastico.Sul territorio di Zinga e Casabona compaiono diversi diapiri: un primo, ben visibile, lungo la strada provinciale 14 che collega Zinga a Pallagorio. A pochi chilometri dal paese, sulla destra, è visibile una collina costituita da banconi e strati di gesso microcristallino. Un altro, interessante esempio di diapiro salino, si rinviene lungo l’alveo del Fiume Vitravo, proprio sotto il centro abitato.Questo sito si raggiunge, a piedi, dal centro del paese, oppure seguendo una ripida strada asfaltata che, dalla strada provinciale in direzione Pallagorio, conduce ad una azienda agricola. Per gli amanti della geofisica è l’ideale da visitare.In prossimità del ponte sul Fiume Vitravo, sulla sponda sinistra, è visibile una scarpata di natura argillosa. Alla base della parete, sotto il livello gessoso più basso, si apre una piccola cavità, dalla quale scaturisce una piccola emergenza acquifera, sul cui tetto, perfettamente orizzontale, sono in deposizione delle piccole stalattiti, questa cavità ospita nel suo ventre la colonia più vasta di pipistrelli .Senza dubbio, però, che la presenza di questi corpi salino-gessosi affioranti in superficie ha segnato la storia locale. La popolazione stessa osservando la metamorfosi del territorio ha cercato di sfruttare l’occasione di estrarre il salgemma dal territorio e non nella cava. In questa zona, fino agli anni ’50 del secolo scorso, squadre di minatori locali estraevano il materiale sotto il controllo “fiscale” dei finanzieri, dei quali rimangono i ruderi di due piccole caserme. Rimangono i segni di un territorio ricco ma solo di possibilità sfumate.Il territorio del marchesato crotonese, affascinante nel suo carattere arido e isolato, porta ancora oggi i segni di un passato fatto di lavoro duro, contrabbando e lotte contadine.

Commenti

  1. Ce un interessante villa botanica quasi sconoscita del dottor tallarico vicino a casabona montagnapiana

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