L’eremo della Madonna della Stella a Pazzano (RC), un arcaico e misterioso luogo

di Maria Lombardo
 Uno dei tanti luoghi affaascinanti di questa Calabria degna di essere conosciuta ed ammirata palmo a palmo. Siamo sull’eremo di Monte Stella nei pressi di Pazzano abbarbicato sulle pendici di questo monte vi è l’Eremo di S. Maria della Stella. Il primo a parlare di questo luogo mistico per iscritto fu nel 1691 Padre Giovanni Fiore da Cropani nella sua “Calabria illustrata”. Il Fiore racconta che nel 1562 una statua della Madonna si trovava su una nave che transitava verso Monasterace, in quel tratto di mare laa nave si fermò ed un fascio di luce indicò il Monte Stella. Fatta sbarcare la statua la portarono sul luogo designato dove iniziò a zampillare acqua. L’acqua venne raccolta in due giare ma un inatteso prodigio fece si che queste non si colmassero mai. Fu così che all’acqua, come alla Madonna della grotta, furono attribuiti poteri taumaturgici. La statua si trova in una grotta dove in passato vi era l’egumeno Cristobulo. Sulla storia della statua che si può ammirare nella grotta vi erano una serie di paternalità prima si pensava fosse del Gagini poi invece fu attribuita a Bonanno scultore siciliano.Nel secolo XV il Santuario era diventato indipendente da quello di San Giovanni Theresti (a Bivongi) e i basiliani (Grancia dell’ordine di San Basilio) abbandonarono l’eremo nel 1670, anche se esso rimase all’ordine di San Basilio fino al 1946. Nel 1965 don Mario Squillace, parroco di Pazzano, dedicò a questo luogo un libro intitolato “L’eremo di S. Maria della Stella” (ediz. Grottaferrata 1965). Per ammirare questo posto meraviglioso ci si deve inerpicare a piedi per un breve tratto, poi alla grotta si scende attraverso 62 scalini scavati nel tufo. Nella grotta sono conservate oltre alla statua marmorea, i dipinti con l’Immacolata Concezione, la Santissima Trinità, l’adorazione dei pastori. Di particolare interesse il frammento di un affresco di arte bizantina, raffigurante Santa Maria Egiziaca che riceve l’eucarestia dal monaco Zosimo. L’affresco si ritiene sia del X-XI secolo, per la particolare caratteristica delle ciocche disordinate della capigliatura della santa; il raffigurare poi una santa anziché un santo, fa pensare che vi sia stato per un certo periodo un eremitismo femminile. All’interno della grotta vi sono rappresentazioni della Trinità, di Cristo, dell’Arcangelo Michele e la pietà. Ogni anno il 15 di agosto si svolge un pellegrinaggio sui generis. La festa celebra l’Assunzione della Madonna che evidentemente rispecchia la Dormitio Virginis bizantina.

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