Alla Vigilia di Natale e si rispolvera la Tombola, sapevate che fu Carlo III di Borbone a reinventarla?






di Maria Lombardo
La Tombola un gioco antichissimo si giocava già al tempo dei Babilonesi ma quella che conosciamo oggi è stata voluta e reiventato dall’illuminato Carlo III di Borbone nel XVIII secolo, come l’alternativa “casalinga” del gioco del lotto a cui i Napoletani non sanno e non sapevano rinunciare. Pensate che era un gioco d’azzardo e clandestino, ragion per cui doveva essere legalizzato per poter incassare anche questi soldi. Eppure questo famoso gioco da tavola specie al Sud, nasce nel 1734 da una discussione tra il Re di Napoli e un padre Gregorio Maria Rocco. Intavolata questa discussione i due espongono le loro tesi, Carlo lo voleva pubblico per evitare il gioco clandestino, il frate invece lo voleva abolire in quanto lo riteneva immorale. Ecco che il Re propone l’abolizione del lotto durante le feste e quindi le famiglie si adattavano a giocare in casa e con gran successo di Carlo, divenne anche consuetudine. Inventarono l’associazione di numeri ad un sistema usando i simboli della smorfia. Proprio come il lotto! Il frate domenicano ottenne che il gioco non distogliesse un popolo cattolico dalla preghiera, intanto per poter giocare il popolo doveva organizzarsi, Carlo pensò a tutto. Spiegò e fece spiegare al popolo che servivano 90 tessere numerate messe “’nto panariellu” e fare le cartelle per giocare. Il nome stesso di tombola fu dato dalla somiglianza col tombolo. Intanto non tutto è cambiato, le sue radici rimangono sempre da gioco d’azzardo perché cartelle e cartellone i vendono per poter creare i premi. Ecco che c’è la figura ante litteram del “croupier” che deve estrarre i numeri e comunicarli ai giocatori. I giocatori coprono il numero con legumi o bucce degli agrumi. Le cartelle vengono acquistate nelle quantità scelte dai giocatori a prezzo unitario predefinito per cartella. Il montepremi ottenuto dall’acquisto delle cartelle viene suddiviso in premi di importo crescente con il seguente ordine: ambo (vinto dal primo giocatore che mette due numeri sulla stessa fila), terno (tre numeri in fila), quaterna (quattro numeri in fila), cinquina (tutti i numeri di una fila) e tombola (quando si arriva per primi a coprire tutti i numeri di una propria cartella). Quella napoletana ha una simbologia molto particolare e per chi la conosce è un ulteriore sprono al divertimento e all’allegria durante le festività. La componente di fortuna tipica del gioco ha dato al termine Tombola il significato di evento fortunato. Tombola sia!

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