Francesco II di Borbone adotta per primo il tricolore tra tutti i re del suolo italico
di Maria Lombardo
Ormai non mi stupisco più di niente se i neomeridionalisti alla scuro di molti eventi storici non riescono ad essere obbiettivi ed a farsi un concetto nitido della storia. E’ opportuno però senza negare l’evidenza perchè ripeto con fermezza che la storia è una disciplina ferrea e per poterla ricostruire servono giuste competenze. Lasciamo che sia solo la storia a parlare! Il tricolore era niente di meno apparso sulle bandiere gigliate del Real Esercito Borbonico durante la costituzione del 1848 per una breve parentesi. Ferdinando II ritirò poco dopo quella Costituzione e ripristinò l’assolutismo! Il ritorno all’assolutismo fu comunque preceduto da eventi sanguinari per sedare le rivolte, la stessa identica cosa accade ogni qualvolta che nel Regno di Napoli prima e Regno Due Sicilie dopo si lottava per dei privilegi “democratici” del popolo. Il 1799, il 1812 poi il 1820 sono ricordati anche per questo motivo. Queste le scelte di Ferdinando diverse furono quelle del figlio Francesco II, vediamo cosa lo spinse a fare questa scelta. Siamo nel 1859 Francesco riadotta il tricolore solo per le bandiere dell’esercito con lo scopo di risaltare la posizione delle Due Sicilie sullo scacchiere italico e sopratutto con lo scopo di inaugurare un periodo di nuove riforme. Al fine di evitare le solite critiche da neofiti della storia anzi neofiti della Storia delle Due Sicilie fatta da chiunque propongo l’atto ufficiale in cui Francesco si “batte il petto” animosamente contro gli errori assolutistici dei suoi avi. I tempi ormai erano “maturi” il Regno delle Due Sicilie arrivò al capolinea poiché Garibaldi era già sbarcato in Sicilia. Più volte in oltre in questo blog ho pubblicato i tentativi di “ corruzione” di Francesco nei riguardi di Garibaldi, convinto che i tempi si erano conclusi riporto fedelmente quanto scrivevo con tanto di nota inoppugnabile in un articolo di qualche settimana fa:”Tutto ebbe inizio con una missiva che Garibaldi ricevette il 27 agosto 1860 e portante firma di Francesco II,al tempo Re delle Due Sicilie. Nella lettera il sovrano delle Due Sicilie palesava l’intenzione di voler lasciare libera la sola Sicilia affinché con un suffragio universale la popolazione decidesse se restare disunita dal resto d’Italia o meno. La proposta era chiaramente un tentativo di corruzione! Inoltre il Borbone era disposto a lasciare libero il passaggio ai Garibaldini per tutto il Regno doveva rimanere in mano ai Borbone solo Napoli ed in più la corona di Napoli avrebbe versato una cospicua somma di denaro. Ovviamente Garibaldi declinò l’offerta senza neppure degnare di risposta il sovrano borbonico. In quelle ore si decideva l’esito della spedizione. L’avanzata in Sicilia s’era dimostrata alquanto facile, in quanto il terreno era stato variamente preparato prima e dopo la discesa di Garibaldi, il quale fu ovunque acclamato come un autentico liberatore. E’ chiaro che quello che sto raccontando non è una fantasia ma attingo all’articolo di “Storicittà”, (mensile illustrato diretto dall’Editore e Resp. M.Iannicelli) ,pag.4-7 anno XIX, n°184 Agosto 2010,Tip. Stampa Sud – Lamezia Terme.” Torniamo ora a quel tricolore usato dall’ultimo Re in modo disperato e grottesco voleva simboleggiare la libertà.Addirittura fu usato il tricolore italiano come ultima bandiera ufficiale del Regno delle due Sicilie.
Ma ora vi riporto fedelmente l’atto Sovrano e vi invito nuovamente a lasciare mode e falsi proeti. – ATTO SOVRANO – Desiderando di dare a’ Nostri amatissimi sudditi un attestato della nostra Sovrana benevolenza, Ci siamo determinati di concedere gli ordini costituzionali e rappresentativi nel Regno in armonia co’ principii italiani e nazionali in modo da garantire la sicurezza e prosperità in avvenire e da stringere sempre più i legami che Ci uniscono a’ popoli che la Provvidenza Ci ha chiamati a governare. A quest’oggetto siamo venuti nelle seguenti determinazioni: 1 – Accordiamo una generale amnistia per tutti i reati politici fino a questo giorno; 2 – Abbiamo incaricato il commendatore D. Antonio Spinelli della formazione d’un nuovo Ministero, il quale compilerà nel più breve termine possibile gli articoli dello Statuto sulla base delle istituzioni rappresentative italiane e nazionali; 3 – Sarà stabilito con S. M. il Re di Sardegna un accordo per gl’interessi comuni delle due Corone in Italia; 4 – La nostra bandiera sarà d’ora innanzi fregiata de’ colori nazionali italiani in tre fasce verticali, conservando sempre nel mezzo le armi della nostra Dinastia; 5 – In quanto alla Sicilia, accorderemo analoghe istituzioni rappresentative che possano soddisfare i bisogni dell’Isola; ed uno de’ Principi della nostra Real Casa ne sarà il Nostro Viceré. Portici, 25 giugno 1860. firmato: FRANCESCO (ultimo Re del Regno delle Due Sicilie ndr)
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