I Ravaschieri Signori del Principato di Satriano (CZ)



di Maria Lombardo




Il principe Ettore Ravaschieri, alla sua morte, non avendo figli,lasciò il feudo e tutti i suoi beni al pronipote Francesco Ravaschieri, figlio di suo cugino Girolamo e di Isabella Di Gennaro. Nello stesso atto il Ravaschieri stabilì che qualora in futuro venissero a mancare eredi maschi, i suoi beni invece di passare agli eredi di sesso femminile dovevano andare tutti alla Compagnia di Gesù, alla quale impose nel testamento, l’obbligo di fondare a Vico Equense un loro collegio.Gli atti furono stilati dal notaio Ettore Califano  il 18 agosto 1656 e dal Notaio Agostino de Masso 25 novembre 1658.Succeduto Francesco Ravaschieri nei diritti feudali al suo prozio, li mantenne fino al 21 febbraio 1704, anno in cui morì,anch'egli senza figli maschi legittimi, avendo perciò prima nominato suo erede il fratello Ettore, duca di Cardinale che, per distinguersi dal primo feudatario di Vico con lo stesso nome, si fece chiamare Ettore Ravaschieri junior. Questi sopravvisse al fratello poco più di un anno, infatti, morì a Vico Equense il 26 agosto del 1705, lasciando erede universale suo figlio primogenito Francesco Ravaschieri junior allora minorenne e che,per tanto, fu affidato alla tutela di due suoi parenti: Giovan Battista e Girolamo Ravaschieri. Nel 1724 raggiunse la maggiore età e dopo poco si sposò; nove anni dopo morì, lasciando un unico figlio di nome Filippo, in tenera età, e perciò posto sotto la tutela del fratello Ciro. Succeduto al padre, alla maggiore età,Filippo Ravaschieri, entrò in possesso dei suoi vasti possedimenti.Ma, sebbene si sposasse due volte, non ebbe figli.La sua prima moglie fu Eleonora Ventimiglia. Probabilmente rimase vedovo e sposò, in seconde nozze, Teresa Filangieri, sorella del grande Gaetano Filangieri.Ma anche con lei non ebbe eredi per la cessione dei titoli.Perciò il feudo di Vico e tutti gli altri beni provenienti dal fondatore della dinastia Ettore Ravaschieri senior, secondo la disposizione testamentaria dello stesso, sarebbero dovuti andare alla Compagnia di Gesù. Intanto però il Papa Clemente XIV il 21 luglio del 1773 con proprio decreto “ Dominus ac Redemuptor” aveva soppresso l’ordine religioso della Compagnia di Gesù.Libero dal vincolo familiare Filippo Ravaschieri  non avendo eredi maschi, due anni dopo cedette tutti i suoi beni e ogni diritto all’Intendenza di Casa Reale, con  Istrumento del 15 gennaio 1808 del notaio G. Ferrara ed  iscrizione sul Bollettino delle sentenze della Commissione Feudale del 1809 vol. 5, pag. 14.In realtà, dopo oltre cinquecento anni, Filippo Ravaschieri fu l’ultimo feudatario della sua stirpe. Egli visse ancora dodici anni e morì, quando aveva più di novant’anni, nel mese di agosto del 1818 in quello stesso castello.

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