Caria (VV), “A fera i maggiu” a Maria Santissima del Carmelo

di Maria Lombardo
Imperativo: fare conoscere di più il Vibonese.
Nelle sue tradizioni nelle sue acque limpide, ricordando ai nostri governanti che mentre il resto della Calabria gode di Bandiere Blu, il Vibonese è stato penalizzato. E’ una tradizione che si svolge nel mese di Maggio, quest’anno proprio il 10 di maggio,anche se è dedicata alla Madonna del Carmelo che si festeggia nel mese di luglio. Durante la fiera la chiesa della Patrona rimane aperta fin dal mattino per le visite dei fedeli per assistere alla Messa ed alla Supplica alla Madonna del Carmelo. Inoltre questo “antico” evento non era legato al rito ecclesiastico ma si svolgeva solo la vendita di bestiame, col passare del tempo il rito si è rinnovato. La fiera venne organizzata per la prima volta il 10 maggio 1914 e durava ben due giorni, attualmente la festa si svolge in un solo giorno. Oggi infatti si conserva alto il suo senso religioso. Questa giornata è importantissima per Caria poiché funge la “prova generale” per i solenni festeggiamenti di luglio, in cui si nota l’attaccamento alla Patrona del borgo. Tuttavia si svolge in questo giorno il ricordo del “il Miracolo della Tempesta” l’episodio da cui ha avuto origine la grande devozione della comunità alla Vergine del Carmelo. Anticamente il 10 Maggio se c’era il sole i contadini dicevano che ci sarebbe stato un buon raccolto. Per quella data ognuno si metteva a nuovo, sfoggiava l’abito leggero e si procurava poche lire per qualche regalo. La festa vera e propria cadeva sempre il 16 luglio. Tutto ruota intorno a credenze agro-pastorali di cui la Calabria pullula.


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